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Dig.it: quale futuro per il giornalismo (digitale e non)?

Firenze – Trentenni con iPad e Netbook sulle ginocchia, pronti a twittare in diretta grazie al proprio iPhone: è  il pubblico dei giornalisti che hanno partecipato alla prima edizione di Dig.it, la due giorni sul giornalismo digitale che si è tenuta il 4-5 luglio all’Auditorium Sant’Apollonia di Firenze.

La platea in sala era composta infatti soprattutto da 30/40enni desiderosi di fare il punto sulle prospettive del giornalismo online (e quindi sul loro futuro reale o possibile): l’impressione emersa al termine della due giorni è che la crisi del giornalismo (in generale) sia sempre più profonda! Una crisi che va avanti ormai da anni e che adesso sta cercando nel web un’ancora di salvezza, facendo l’errore però di voler adottare anche qui gli stessi modelli che lo hanno messo in crisi.

Sul palco principale infatti si sono susseguiti interventi e voci discordanti, tra chi ha rivendicato un contratto unico per tutta la categoria, chi ha chiesto la separazione tra l’attività del giornalista e quella di chi fa comunicazione (addetti stampa tutti a casa?!?) e chi invece ha raccontato la propria esperienza vissuta cercando di mettere in evidenza le opportunità che internet e le nuove tecnologie offrono e presentando nuovi modelli di business online.

In realtà il giornalismo risente della più generale crisi della società e del mondo della comunicazione, dove i ruoli tradizionali (giornalista-fonte) sono ormai saltati: ne è convinto Mario Tedeschini Lalli, giornalista e Vice-responsabile Innovazione e Sviluppo del Gruppo Editoriale L’Espresso

Che Internet rappresenti un’occasione di miglioramento per il giornalismo italiano è indubbio: il web infatti mette a disposizione uno strumento nuovo e potente per conoscere meglio i propri lettori e soprattutto per interagire con loro, come spiegato da Luca Conti, giornalista e blogger

La nota dolente però sembra essere quella economica: il giornalismo anche se online non può reggere le strutture create in questi anni, così come non riescono a reggerle più le normali testate. Che fare quindi se di questo mestiere si vuole continuare a vivere? L’idea al momento più praticabile sembra quella di utilizzare l’online, e soprattutto gli strumenti tecnologici, per creare nuove professionalità. Un esempio è Italiani di Frontiera, progetto del giornalista Roberto Bonzio.

Il futuro del giornalista è dunque quello di essere sempre più imprenditore di se stesso?! Certo è una soluzione possibile e forse al momento la sola praticabile in attesa di conoscere nuove esperienze collaudate di informazione capace di auto-sostenersi, almeno in Toscana! Di sicuro i vecchi modelli stanno saltando e anche il bando lanciato dalla Regione Toscana per finanziare l’editoria locale online non sembra essere la manna sperata da molti.

Voi che ne pensate? Se vi va lasciateci il vostro commento in merito!

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Posted by on 6 Luglio 2012. Filed under O3 Web Notizie,Video. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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