La voglia di rompere gli schemi precostituiti, di liberare il proprio estro artistico, dipingendo la quotidianità e confrontandosi con le nuove tendenze europee: c’è tutto il percorso storico-artistico dell’omonimo movimento di avanguardia della seconda metà dell’800 nella mostra I Macchiaioli in corso a Pisa.
Allestita a Palazzo Blu fino al 26 febbraio 2023, la mostra è organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa.
Una retrospettiva, a cura della storica dell’arte Francesca Dini, con oltre 120 opere, per lo più capolavori provenienti da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da importanti istituzioni museali come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci”, di Milano, la Galleria d’Arte Moderna – Musei di Genova Nervi e la Galleria Nazionale d’arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Il termine “Macchiaioli” fu coniato nel 1862 da un recensore della Gazzetta del Popolo, che definì così quei pittori che intorno al 1855 avevano dato origine a un rinnovamento in chiave antiaccademica della pittura italiana in senso realista.
Partendo dall’elaborazione dei principi del realismo europeo e perfezionando lo strumento espressivo della “macchia” preso dall’esempio dei cinquecentisti veneziani, i Macchiaioli si avventurano sulla via della luce, dipingendo la realtà loro contemporanea, nella semplicità degli scenari naturali di cui avevano diretta esperienza , come Venezia, La Spezia, Castiglioncello, Piagentina.
L’esposizione I Macchiaioli a Pisa, articolata in 11 sezioni, racconta dunque l’avventura di questo gruppo di giovani pittori progressisti, toscani e non, che giunsero in breve tempo a scrivere una delle più poetiche e audaci pagine della storia dell’arte non solo italiana.
In mostra opere “chiave” di questo percorso a firma di Telemaco Signorini, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Giovanni Fattori, Adriano Cecioni, Cristiano Banti, Serafino De Tivoli, per citarne solo alcuni.
Dalla nascita del movimento nel Caffè Michelangelo di Firenze ai rapporti con la pittura francese del tempo, alla rappresentazione della realtà con le Guerra d’Indipendenza e il Risorgimento fino alla scomparsa del movimento nel 1870.
Attraverso le opere è possibile osservare lo sguardo intimo degli artisti sulla realtà del Risorgimento, accompagnato dalla loro visione antieroica e profondamente umana.
Tra le particolarità, la presenza del dipinto Il mattino di Cabianca, eccezionalmente a Pisa per la prima volta dopo 160 anni dall’esposizione alla Promotrice di Torino, nel 1861.
La mostra I Macchiaioli rimarrà aperta fino al 23 febbraio 2023.
Per info su visite e ingressi, è possibile consultare il sito internet.
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