Era il 1865 quando l’architetto Giuseppe Poggi presentò il piano urbanistico per celebrare la scelta di Firenze a capitale d’Italia: il piano prevedeva interventi in più punti della città, tra i quali la sistemazione della collina tra Piazza san Niccolò e Porta Romana.
Nacquero così viale dei colli, piazzale Michelangelo e Le Rampe: quest’ultima architettura, realizzata tra 1872 e 1876, collegava il piazzale a Porta San Niccolò grazie ad un sistema di scalinate, vie, piante e fontane.
Purtroppo, negli anni la difficoltà nell’approvvigionamento idrico e la mancata manutenzione, portarono ad un progressivo abbandono delle fontane.
Ad oltre un secolo, però, Le Rampe stanno per tornare all’antico splendore: grazie ad un imponente restauro, iniziato nel luglio scorso su progetto del Comune di Firenze e finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per 2,5 mln di euro, è stato possibile sia realizzare un nuovo impianto idrico, che restaurare le grotte e recuperare la componente vegetale, fondamentale nel progetto di Poggi.
Le Rampe saranno inaugurate sabato 18 maggio con una grande festa che prevede visite guidate, musica e spettacoli per grandi e piccini: si comincerà alle 16 con l’accensione del le fontane per finire con lo spettacolo di luci e giochi d’acqua che prenderà il via alle ore 21.
Il restauro delle Rampe è uno dei più importanti realizzati negli ultimi anni a Firenze. Secondo i dati di Fondazione Cassa di Risaprmio, presentati durante la conferenza stampa, ci sono voluti 27.000 ore di lavoro, 100 quintali di materiali infestanti rimossi, 1.200 piante ricollocate.
L’intervento, infatti, si è sviluppato su tre direttrici: la conservazione della componente architettonica del sistema (grotte, scogliere e vasche), la realizzazione del nuovo impianto idrico e il recupero della vegetazione.
“Il sistema idraulico si alimenta dalla falda e finisce poi in Arno – ha spiegato Giorgio Caselli dell’Ufficio Belle Arti del Comune di Firenze – Una volta attivato basterà regolare i timer così da consentire alle fontane di funzionare durante il giorno”.
L’acqua infatti verrà immessa dalla sommità, dove sono visibili il giglio e la conchiglia, per riempie la prima vasca e confluire nelle tre grotte. Da qui passerà nella seconda vasca e attraverso la cascata, alta circa 5 metri, cadrà nella vasca sottostante e nelle Cinque Grotte per confluire poi nella vasca ovale e nella grotta singola. Infine tutta l’acqua confluirà nella vasca grande della Torre di San Niccolò e nelle due vasche laterali.
Molto importante anche il recupero delle specie botaniche, avvenuto seguendo le originali indicazioni progettuali. Oltre 1200 le piante semi-acquatiche e acquatiche ricollocate e 200 le specie trapiantate tra rampicanti e Iris, oltre a 900 metri quadri di prato ad aiuole.
Guarda il video del restauro sul sito della Fondazione CRFirenze.
Firenze si prepara quindi ad ammirare il restauro de Le Rampe che contribuirà a rendere molto più piacevole la salita a piedi al Piazzale Michelangelo, creando un angolo verde in riva all’Arno: un importante punto di attrazione per la zona di San Niccolò.
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