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Riforma Ordine Giornalisti: salvi i pubblicisti, arrivano laurea e esame di stato

Firenze – Esame di stato obbligatorio e distinzione tra pubblicisti e professionisti sulla base dell’esclusività professionale: sono queste alcune delle principali novità introdotte dalla bozza di riforma approvata ieri dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, al termine di tre giornate di accesa discussione.

La bozza sarà presentata nei prossimi giorni al Ministro della Giustizia, Paola Severino, ed è possibile che vengano apportato alcune modifiche. Intanto, dopo l’incontro convocato lunedì scorso in Provincia a Firenze, l’Ordine dei Giornalisti della Toscana ha aperto una discussione in merito su Facebook e Twitter, suscitando commenti e domande da parte della categoria.

Per cercare di fare un po’ di chiarezza abbiamo intervistato il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Carlo Bartoli:

O3 – Presidente Bartoli, cosa cambia in sostanza nell’accesso alla professione giornalistica con la nuova bozza di riforma?

Bartoli – Se il ministero confermerà l’impianto approvato, per iscriversi all’Ordine con il nuovo ordinamento l’aspirante giornalista dovrà essere laureato e dovrà effettuare un tirocinio di 18 mesi che può essere articolato nelle seguenti forme: praticantato tradizionale; frequenza a un master dell’Ordine; frequenza a corsi universitari post laurea in giornalismo; sistematica collaborazione equamente retribuita in testate giornalistiche. Al termine del percorso c’è un esame di Stato, superato il quale si dovrà optare per l’elenco dei professionisti (se si svolge la professione giornalistica in forma esclusiva) o a quello dei pubblicisti (se l’attività giornalistica si affianca ad altri lavori). Con l’attuale ordinamento, invece, i due percorsi (pubblicista e professionista) erano del tutto indipendenti e comunque non prevedevano la laurea.

O3 – L’albo dei professionisti e pubblicisti si diversifica quindi a seconda dell’”esclusività professionale”: come verrà considerata tale esclusività?

Bartoli – Esclusività significa che quella giornalistica è l’unica professione svolta. Presumo che rimarrà l’incompatibilità di iscrizione a più Ordini (solo nel caso del professionista). Il concetto di esclusività non va confuso con quello di tempo pieno. Anche un part time può avere l’esclusività. Appunto, se svolge solo la professione giornalistica e non altre.

O3 – La bozza di riforma tutela i diritti pregressi, significa che chi è già pubblicista o professionista non vedrà cambiare nulla? E chi sta svolgendo le pratiche per l’accesso ai due albi in questo momento?

Bartoli – La risposta alla prima domanda è positiva. Riguardo alla seconda, occorrerà vedere in dettaglio le norme che verranno approvate, ma è da presumere che la data di approvazione del Dpr (o di una elegge) di riforma rappresenterà lo spartiacque. Chi a quella data avrà maturato i requisiti potrà accedere all’Ordine.

O3 – La bozza prevede che anche persone che hanno superato l’esame di stato per l’accesso ad altri Ordini possano accedere all’elenco dei pubblicisti, dopo aver svolto il tirocinio: come mai questa decisione?

Bartoli – Questa norma può essere giudicata anche negativamente, comunque non mi pare opportuno fare polemiche su un aspetto marginale di una  riforma che attendiamo da decenni.

O3 – Cosa cambia nei Consigli di Disciplina per garantire il rispetto della deontologia professionale?

Bartoli – Da quel che pare di capire, la disciplina verrà gestita allo stesso modo. L’unica differenza è che il consigliere istruttore (colui che prepara l’istruttoria e relaziona agli altri membri) dovrà astenersi al momento della decisione. E’ un passo in direzione della separazione tra le funzioni accusatorie tipiche del pm e quelle giudicanti.

O3 – La bozza sarà presentata al Ministro della Giustizia nei prossimi giorni: quale sarà l’iter successivo? Che tempi sono previsti per l’approvazione definitiva?

BartoliDifficile fare previsioni. E’ parso di capire che il Ministro sia intenzionato a muoversi rapidamente, quasi certamente prima dell’estate.

Se volete partecipare alla discussione sulla riforma dell’Ordine dei Giornalisti potete farlo sui profili social dell’Odg Toscana o lasciando il vostro commento qui sotto.

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Posted by on 21 Gennaio 2012. Filed under Cronaca,In primo piano. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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