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Manifattura Toscana: -4,9% della produzione e nessun segnale di ripresa

Firenze – L’economia della Toscana non mostra segnali di ripresa: a confermarlo sono gli ultimi dati del settore manifatturiero presentati da Unioncamere e Confidustria.

Nel II trimestre 2012, infatti, la produzione industriale è calata del 4,9%, con una diminuzione degli ordinativi del 5,4% e del fatturato del 6,1%. Dati pesanti soprattutto se si considera che questo è il terzo trimestre consecutivo di contrazione dell’attività produttiva, e che le prospettive sul futuro non sono così rosee.

L’indagine è stata effettuata sul normale campione di oltre 1200 imprese industriali con almeno 10 addetti.

Secondo quanto emerso, il rallentamento della produzione resta ancora legato alla debolezza della domanda, soprattutto a quella interna: il calo del fatturato del -6,1%, rispetto al 2011, peggiora il -3,5% del I trimestre. Gli unici elementi positivi arrivano dal mercato estero, con una crescita del volume d’affari pari al 3,6%.

La diminuzione degli ordinativi e quindi della produzione crea ripercussioni anche sull’occupazione: per quest’ultimo settore infatti il dato positivo del +1,3% (rispetto allo 0,7 del secondo trimestre 2011) è legato soprattutto all’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni, cresciuta del 4% nel corso dell’ultimo anno; questo farebbe ipotizzare che gli effetti reali della nuova contrazione per quanto riguarda il lavoro non saranno visibili prima della fine del 2012 e si ripercuoteranno quindi sul 2013.

La situazione migliore, al momento, è quella vissuta dalle cosidette medie imprese (50-249 addetti) che registrano un calo della produzione solo (si fa per dire) dell’1,2%, rispetto al 6,5 delle piccole imprese (10-49 addetti) e al 4,3% delle grandi (oltre 250 addetti). Sono questi ultimi due settori a risentire maggiormente della crisi con il forte calo degli ordinativi anche dall’estero.

Per quanto riguarda i singoli settori, escluso il comparto pelli e cuoio (unico a segnare un +3,4%), tutti gli altri hanno segno negativo: dall’elettronica (-1,6%), ai mezzi di trasporto (-2,7%), all’industria alimentare (-2,9%) alle calzature (-3,7%).

A preoccupare infine sono soprattutto le prospettive per i prossimi mesi: secondo Unioncamere e Confindustria il saldo tra ottimisti e pessimisti per il III trimestre 2012 (luglio-settembre) segna un ulteriore deterioramento della fiducia degli imprenditori toscani, sceso a -9% dal -5% della precedente rilevazione.

“Di fronte a questi dati appare difficile individuare i segnali di ripresa di cui si parla seppur dal prossimo 2013 – ha commentato Vasco Galgani, presidente Unioncamere Toscana – Forti del valore della semplice etichetta Made in Italy, e soprattutto Made in Tuscany, gli imperativi per uscire dalla crisi possono essere soltanto fare rete e rafforzare politiche di promozione verso l’estero”.

Eppure le prospettive non sembrano così rosee neppure per i mercati estero se è vero che le aspettative relative all’andamento della domanda in questo settore, evidenziate dalla ricerca di Unioncamere e Confindustria, confermano un -5 di fiducia da parte degli imprenditori, in linea con il trimestre precedente.

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Posted by on 5 Ottobre 2012. Filed under Economia,In primo piano. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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