“In Italia fare programmi culturali è facile perché gli italiani sono abituati a respirare cultura da sempre, è un linguaggio che conoscono. La scommessa era riuscire a portare la cultura il sabato in prima serata e abbiamo vinto”. Parola di Alberto Angela, popolare giornalista, scrittore, paleontologo e conduttore tv, che ieri a Firenze ha chiuso TourismA 2020.
Nonostante i numerosi impegni, anche quest’anno Angela non ha rinunciato alla consueta “chiacchierata” con l’amico Piero Pruneti, promotore del salone internazionale dell’archeologia e del turismo culturale di Firenze.
Scortato dalla Legio I Italica, associazione culturale di archeologia sperimentale, Alberto Angela è arrivato a Tourisma 2020 in anticipo rispetto al programma ma ha comunque trovato ad accoglierlo un caloroso auditorium del Palazzo dei Congressi, con in prima fila l’Angelers fanclub.
Tanti gli argomenti toccati durante il suo intervento di oltre un’ora, dall’evoluzionismo alla teoria dell’anello mancante, fino al successo televisivo su Rai Uno. “Il passaggio di Ulisse da Rai Tre a Rai Uno è stato rischioso – ha spiegato Alberto Angela – Nessuno aveva mai provato a portare la cultura il sabato in prima serata sulla rete ammiraglia e sono felice che Rai Uno abbia corso il rischio perchè abbiamo vinto. Così dopo Ulisse è toccato anche a Meraviglie”.
Ma perchè questi esperimenti non vengono fatti all’estero? Forse perchè, come suggerisce Piero Pruneti, non esiste un Alberto Angela straniero? “All’estero ci sono bravissimi conduttori – ha proseguito Angela, che ha ribadito di essere solo uno scienziato prestato alla tv – In realtà credo che la differenza stia nel pubblico. Noi italiani siamo abituati a respirare cultura fin da piccoli, ne siamo circondati: non mi riferisco solo ai monumenti ma anche alla natura, al cibo. Ecco perchè è una lingua che tutti conoscono. Noi siamo stati bravi a confezionare il prodotto ma il successo dipende soprattutto dal pubblico”.
Angela ha spiegato di stare già lavorando alle nuove puntate di Ulisse e alla trasmissione “Stanotte a Napoli”, mentre è in cantiere la pubblicazione di un nuovo libro: il titolo però è top secret. “Posso solo dire che inizia con una data e che è un tema che tutti conoscono ma che solo pochi hanno trattato fino ad oggi”.
Non poteva mancare un riferimento all’argomento Coronavirus: “Da storico posso dire che è fondamentale contenerne la diffusione ed è quindi importante fare quel che gli esperti consigliano”.
Ma è ai giovani che Angela rivolge un appello importante.“Fare programmi di cultura in Italia è facile, perché parliamo una lingua che tutti conoscono. L’importante però è dare le notizie giuste attingendo alla fonte giusta. Quello che i nostri programmi trasmettono è soprattutto un modo di pensare – ha spiegato Alberto Angela, che da piccolo era stato soprannominato Mr. Pouquoi (Signor Perchè) – Oggi c’è uno strumento che prima non avevamo, ed è internet. Ai giovani dico, aprite i vostri blog o social ma ricordate che quel che conta è la qualità di quello che pubblicate: perchè è quella che, alla fine paga sempre”.
Infine un ringraziamento a Piero Pruneti e a TourismA. “Il bello di eventi come questo è che riescono a mettere insieme ricerche, temi e concetti. Rappresentano insomma uno stimolo per la conoscenza – ha concluso Alberto Angela – Quindi Piero, finché lo vorrai, io qui continuerò a venire”.
Tourisma 2020: circa 13000 i partecipanti e 320 relatori
Bilancio più che positivo per la sesta edizione di TourismA.
Secondo i dati diffusi dagli organizzatori, dal 21 al 23 febbraio sono stati circa 13.000 i partecipanti, in linea con la scorsa edizione, oltre i 320 relatori (tra archeologi, scienziati, filosofi, registi, esperti di comunicazione) per 35 convegni e oltre cento espositori nazionali ed esteri.
Tra i big intervenuti, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, lo storico dell’arte Philppe Daverio, l’archeologo Andrea Carandini, gli scrittori Eva Cantarella e Valerio Massimo Manfredi, lo studioso Louis Godart, il regista Pupi Avati, il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il gran finale come sempre è stato affidato al padrino della manifestazione Alberto Angela.
Immancabile il workshop sul turismo culturale di CISET – Centro internazionale di studi sull’economia del turismo, che quest’anno è stato incentrato sull’analisi del cosidetto Patrimonio intangibile (letteratura, cucina, artigianato, canto, danza…), un settore nel quale l’Italia mostra di essere ancora indietro.
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