Firenze – Se il turismo online è ormai maturo nella domanda ma stenta a trovare ancora risposte soddisfacenti tra i privati, la comunicazione degli enti locali è anni luce indietro. E’ quanto emerge dalla ricerca presentata oggi pomeriggio alla Bto 2010 da Roberta Milano, cofondatrice Bto Educational.
La ricerca, presentata nel pannel “Il cecchino miope” proprio a indicare l’assenza di lungimiranza degli enti locali, avrebbe voluto essere un’indagine su come gli enti spendono i propri budget in comunicazione per il turismo: peccato che tra le 21 regioni alle quali sono state inviate le domande, abbiano risposto solo Puglia, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Trentino. Da qui la scelta di dare un quadro generale della comunicazione e di puntare l’analisi sulla presenza degli enti locali nei social network, in particolare su facebook.
Quello che emerge dai risultati, ha spiegato Roberta Milano, è la mancanza di una strategia di comunicazione da parte degli enti locali: “Esistono forme di pubblicità del territorio affidate a testimonial, come ad esempio quella delle Marche con Dustin Hoffman, da dove emerge poco la caratterizzazione del luogo; oppure si usano “immagini cartolina” che non riescono comunque a caratterizzare la realtà territoriale e si basano su stereotipi, tipo “bella tutto l’anno” ma che poco aggiungono di originale. Unico esempio positivo è quello della campagna di comunicazione “Voglio vivere così” promossa dalla Regione Toscana”.
Per dare un esempio di come all’estero si cerchi invece di puntare su immagini alternative, la Milano ha citato l’esempio del Canada o del Brooklyn Museum: entrambi utilizzano i social network per dare un immagine diversa del proprio territorio, attraverso i contributi degli utenti postati su twitter, youtube, flickr.
Tra le conversazioni che sono state monitorizzate sui social media italiani Roberta Milano ha citato come esempio di risultati negativi delle proprie campagne pubblicitarie, quella di San Remo (Le pupe e il secchiello) e Massa Carrara (Io ho scelto…e tu?): entrambi hanno scelto come immagine promozionale del proprio territorio la classica foto di giovani e belle ragazze in bikini.
“Questo, al di là di un discorso di mercificazione del corpo della donna, non aggiunge niente al territorio e come dice Paolo Iabichino tende invece a creare un tipo di comunicazione che “scimmiotta” quella delle grandi aziende, che puntano su “tette e culi”, ma con budget nettamente inferiori.
Tutti gli studi sostengono che lo sviluppo del turismo online nei prossimi dieci anni è destinato a crescere: “Ci sono quindi ampi spazi per gli enti locali ammesso che si cominci a scoprire il proprio territorio e a puntare su campagne di comunicazione innovative” ha concluso Roberto Milano.
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