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San Galgano: la spada nella roccia

Tra i luoghi più suggestivi della Toscana c’è sicuramente San Galgano. L’eremo, composto dalla famosa abbazia senza tetto e dal santuario a pianta rotonda, dedicati entrambi al santo del XII secolo, sorge a Montesiepi, tra Siena e Firenze. E’ facilmente raggiungibile in auto (da Firenze si impiegano circa 1h e 15m) e la strada costeggia il tipico paesaggio di colline senesi, apprezzabile soprattutto in primavera e estate.

La fama di questo posto è andata crescendo negli ultimi dieci anni: se prima infatti era possibile gustarsi in piena solitudine, o quasi, i resti di questo santuario, a qualsiasi ora del giorno, in estate o inverno, oggi è più difficile per l’aumento del numero dei turisti. Resta comunque il fascino di un luogo che riesce ad ammaliare, sospeso a metà tra leggenda e realtà.

La fondazione del Santuario, narra la leggenda, si deve a Galgano Guidotti da Chiusdino, la cui esistenza viene collocata tra il 1148 e il 1181. Cavaliere dalla vita turbolenta, dedita a violenza e vizi, Galgano si convertì alla vita monastica grazie a due visioni dell’arcangelo Michele. In seguito a queste e per simboleggiare il suo cambio di vita, infisse nella roccia la sua spada. Intorno a quella roccia nacque la Rotonda (o Cappella di Montesiepi), costruita dopo pochi anni dalla morte del Santo; poco distante, nella valle sottostante, a partire dal 1218, sorse anche l’abbazia maggiore con pianta a croce latina, consacrata nel 1288. Quest’ultima conobbe un periodo di grande decadenza a partire dalla metà del XVI, divenendo cava di materiali lapidei; l’incuria e l’abbandono hanno provocato alla fine del XVIII sec il crollo dell’intera copertura.

E’ indubbio che molto del mistero e del fascino di San Galgano sia legato alla leggenda della spada nella roccia, che ancora oggi è visibile, al di sotto di una teca di plexiglas, all’interno della Rotonda: molte sono le analogie con la saga di Re Artù, in particolare con il personaggio di Galvano. Leggenda o verità storica che sia (analisi chimiche effettuate negli ultimi anni sulla spada l’hanno effettivamente collocata nel Medioevo, in particolare nel XII sec), San Galgano resta un luogo in cui si respira un senso di pace e serenità, paragonabile, a mio parere, ad altri luoghi simbolici, come Macchiu Picchiu, in Perù.

L’accesso al Santuario è stato gratuito fino al 2011, quando è stato introdotto un biglietto di accesso. Per chi decide di arrivare in auto è stato allestita un grande parcheggio, dotato anche di un’area per camper.

Da qualche anno è aperto un agriturismo davanti all’abbazia dove è possibile trascorrere un soggiorno all’insegna della natura, lontano dal caos della vita di tutti i giorni; per chi preferisce invece la visita di un giorno, semplicemente vi si può degustare qualche buon piatto tipico senese nella pausa pranzo.

Per conoscere di più della storia del Santo, all’interno dell’abbazia è stata allestito un piccolo book-shop molto fornito, mentre chi volesse portare via con sé un ricordo della natura incontaminata che circonda l’eremo, può cercare nell’erboristeria della cappella di Montesiepi: qui si possono trovare prodotti naturali, come miele, olii essenziali, prodotti per il corpo.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito del Comune di Chiusdino.

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Posted by on 8 Gennaio 2010. Filed under Scopri la Toscana. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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