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Attività fisica contro la disabilità: il bilancio di 5 anni in un convegno a Pisa

Firenze – Fare attività fisica per combattere artrosi, ma anche malattie più gravi come il Parkinson.

In Toscana si fa dal 2005, e in cinque anni oltre 15mila persone hanno partecipato a quasi mille corsi tenuti da esperti in tutta la regione.

Per fare il punto e tracciare un bilancio di questi cinque anni di Attività Fisica Adattata, Regione Toscana e Scuola Superiore Sant’Anna hanno organizzato un convegno internazionale di due giorni, “Attività fisica adattata e sanità d’iniziativa”, che si tiene domani e venerdì a Pisa, nell’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna.

Il convegno vedrà la partecipazione di esperti italiani e stranieri, associazioni di malati, società sportive e rappresentanti di altre regioni.

In un recente studio condotto dalle Asl di Pisa, Empoli, Prato e Siena, oltre il 90% dei partecipanti si è dichiarato soddisfatto del programma.

“La ricerca scientifica indica che numerose condizioni di malattia, disabilità e mortalità – dicono gli organizzatori del convegno – possono essere prevenute attraverso l’adozione di comportamenti e stili di vita sani dove l’attività fisica viene riconosciuta come un fattore determinante. Se questo è vero per il soggetto sano, lo è ancora di più per quello malato. E’ stato dimostrato infatti che in molte malattie croniche molto frequenti (artrosi, esiti di ictus, malattia di Parkinson, cardipatia ischemica, gravi alterazioni degli arti inferiori, ecc.) la disabilità è aggravata dall’effetto additivo della sedentarietà, che è causa di ulteriore peggioramento dello stato di salute”.

“Questo circolo vizioso – concludono – può essere corretto con adeguati programmi di attività fisica regolare e continuata nel tempo”.

Durante i cinque anni di sperimentazione, l’attività fisica adattata è stata controllata attentamente dalla Regione, che ha valutato sicurezza ed efficacia dei programmi di esercizio, in collaborazione con Università di Firenze, Istituto superiore di sanità e i National Insitutes of Health statunitensi.

E’ stato verificato che l’attività fisica è sicura anche per soggetti molto anziani e fragili, migliora il mal di schiena ed altre condizioni dolorose dovute alla scarsa attività motoria, migliora il movimento e il cammino, riduce l’isolamento sociale e migliora l’umore dei partecipanti.

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Posted by on 16 Giugno 2010. Filed under Salute. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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