Firenze – Chiariamo subito la questione: la musica a impatto zero (ovvero non inquinante), al giorno d’oggi, non esiste! Ogni concerto, ogni spettacolo musicale infatti produce degli effetti inquinanti per l’ambiente: dall’inquinamento atmosferico, generato dai camion che trasportano le attrezzature, a quello energetico prodotto dall’emissione del suono fino ai rifiuti gettati via dagli spettatori. Per azzerare questo tipo di inquinamento ci vorrà tempo e tecnologie più avanzate di quelle attuali; nel frattempo però è possibile mettere in atto una serie di iniziative che riducono l’impatto ambientale, e soprattutto è possibile cominciare a sensibilizzare, su queste tematiche, sia i grandi gruppi che organizzano eventi musicali sia le nuove generazioni. A questo servono appuntamenti come quello che si è svolto ieri al Polo Universitario di Firenze, a Novoli, organizzato da Ustation.it, il primo media social network delle università italiane.
Ospiti d’onore i Motel Connection, progetto musicale composto da Samuel (cantante anche nei Subsonica), Pierfunk e Pisti, che oltre a esibirsi dal vivo, hanno raccontato la loro esperienza proprio sui temi dell’inquinamento ambientale prodotto dalla musica.
“Come Subsonica avevamo già provato a cercare di ridurre a zero l’impatto dei nostri concerti, senza successo – ha spiegato Samuel – ci siamo accorti per esempio che per utilizzare impianti fotovoltaici per l’alimentazione energetica dovevamo aggiungere un tir a quelli già necessari, e l’energia prodotta bastava appena per i monitor: quindi al momento i concerti a impatto zero sono impossibili. Si può però ridurre di molto le emissioni inquinanti”
Su questo tema si è sviluppato il dibattito che ha visto intervenire, tra gli altri, Flavio Romano, di Lifegate, che ha parlato del Nat Geo Music Live, il concerto del prossimo 22 aprile a Roma, per la Giornata della Terra, organizzato in maniera da ridurre al massimo l’impatto ambientale: potenziando i mezzi pubblici, favorendo la raccolta differenziata e portando avanti progetti di rimboschimento in diverse aree del mondo per compensare la produzione di Co2; Fabrizia de Vita, invece, ha spiegato il progetto di Edison che ha creato un’osservatorio per calcolare l’emissione di Co2 dai vari concerti ed ha lanciato una campagna ed un concorso, Edison Change the music, per cercare di sensibilizzare i grandi organizzatori di eventi e la pubblica opinione sull’utilizzo di energie poco inquinanti, come quella fotovoltaica.
All’incontro erano presenti un centinaio di studenti universitari delle facoltà di comunicazione e studi internazionali, aumentati fino a trecento nell’ultima parte del dibattito, quella, da programma, riservata all’esibizione musicale del gruppo. In realtà i Motel Connection si sono esibiti durante tutta la due ore dell’incontro, intervallando gli interventi degli ospiti e i loro stessi: una piccola anteprima del concerto tenuto poi, ieri sera, alle Officine Giovani di Prato. Proprio da Samuele e compagni è arrivato anche l’illustrazione del progetto più interessante del dibattito, legato al loro ultimo album, “H.E.R.O.I.N”: un progetto capace fin da subito di portare benefici concreti all’ambiente, in attesa dell’arrivo di nuove tecnologie che possano davvero ridurre a zero le emissioni inquinanti in musica.
“Siamo stati contattati dal prof Luigi Bistagnino, dell’Università di Torino, che c’ha mostrato come è possibile ridurre gli impatti ambientali prendendo spunto dalla natura – ha spiegato Samuel – Si chiama design sistemico: come in natura i cinque elementi utilizzano l’uno gli scarti dell’altro, vedi la fotosintesi clorofilliana, così noi possiamo fare in modo che i nostri scarti diventino materia da riutilizzare per altri. Si può creare così un sistema di aziende che ricicla in continuazione”. Un esempio concreto è stato dato all’ultimo Salone del Gusto di Torino dove è stato applicato proprio questo principio, per esempio, nell’impiantistica, fatta con materiale che è stato poi riutilizzato nella costruzione delle autostrade. A questo proposito i Motel Connection starebbero studiano la realizzazione di un palco per il prossimo tour, da poter riciclare a fine evento.
Guarda il video del dibattito e dell’esibizione dei Motel Connection:
2 Responses to Motel Connection a Firenze: musica a impatto (quasi) zero!