Firenze – +180,19%. Di tanto è cresciuta la cassa integrazione in Toscana dove le ore raggiungono quota 14. 955.590 facendo così segnare nel primo bimestre 2013 un nuovo record.
Ad aumentare sono la cassa ordinaria, che raddoppia a 2.210.000 ore, la straordinaria che raggiunge le 4.985.753 ore e la deroga che con 7.759.072 ore richieste va oltre la triplicazione rispetto al 2012.
In particolare quest’ultima interessa oltre 22.600 lavoratori compresi gli oltre 1.000 in mobilità in deroga, cioè lavoratori che avendo terminato ogni ammortizzatore hanno ancora potenzialmente accesso a qualche mese di sussidio è l’aspetto più increscioso.
I dati sono stati resi noti dalla Cgil Toscana.
“Come è noto – spiega il sindacato – a fronte di una serie di “blocchi” operati da Ministero del Lavoro per l’indisponibilità delle sia pur insufficienti risorse stanziate nelle settimane scorse, il Governo, sotto la pressione di sindacati e regioni aveva provveduto a sbloccare prima i mesi residui del 2012, anche se non del tutto, e poi 2 settimane fa i mesi dall’inizio del 2013 ad oggi. Senonchè, il via libera con gli adempimenti burocratici necessari alle regioni per quest’ultimo periodo è di martedi 12 e il risultato, tenuto conto dei tempi di smaltimento delle 4.926 domande pervenute e dei tempi burocratici dell’INPS, sempre più a corto di personale, che in alcune provincie vanno dai 2-3 o più mesi dall’approvazione al materiale pagamento, si verificherà il fatto che un lavoratore senza salario da Gennaio possa percepire la retribuzione se va bene 6-7 mesi dopo”.
La situazione quindi è davvero difficile e rischia di esasperare ulteriormente gli animi.
“Riteniamo che questa sia l’emergenza – dichiara Daniele Quiriconi, Responsabile del Mercato del Lavoro per la Segreteria regionale della Cgil -, lo diciamo da mesi e non se ne parla: men che meno ne parla una politica ripiegata su rispettabilissimi temi e su un ridicolo politicismo, compreso quello dei nuovi arrivati, che se ne infischia della disperazione sociale provocata dalla crisi, e racchiude il suo orizzonte in una dimensione puramente autoreferenziale”.
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