Firenze – Dai riccioli in vero oro e argento per decorare dolci e bevande, ai tipi di pasta dai mille colori fino alla birra artigianale: curiosità e nuove frontiere della cucina, rigorosamente di qualità, hanno animato il fine settimana di Firenze grazie all’edizione 2010 di “Taste. In viaggio con le diversità del gusto”, che si chiude oggi alla Stazione Leopolda.
Un vero e proprio piccolo salone del gusto, in particolare delle eccellenze della gastronomia e della ristorazione: dai vari tipi di salumi, ai più diversi tipi di pasta, da conserve e marmellate per tutti i gusti, alla cioccolata più fine e golosa. La quinta edizione, allestita alla Stazione Leopolda, ha accolto circa 200 aziende specializzate e di nicchia per sottolineare soprattutto l’importanza della biodiversità. Un settore, quello dell’alimentazione di qualità, che si dimostra sempre più in ascesa, nonostante la crisi economica: a testimoniarlo l’alta affluenza di pubblico che, almeno nella giornata di domenica, ha riempito gli spazi della Leopolda, rendendoli angusti e decisamente sovraffollati, nonostante il prezzi d’ingresso non fosse certo popolare (10 euro prezzo intero; 5 il ridotto per gli operatori del settore).
Tra i visitatori molti ristoratori e imprenditori del settore della gastronomia ma anche tante famiglie con bambini: per loro accanto agli stand, dove venivano offerte piccole degustazioni dei vari prodotti promossi, anche un angolo per i dibattiti, che quest’anno hanno affrontato soprattutto il tema della sparizione dei piccoli negozi tipici, il problema dell’uso degli additivi negli alimenti, la qualità degli alimenti stessi. Presente anche uno stand del Ministero delle Politiche agricole. Per chi invece avesse voluto tentare di creare in casa piatti genuini, lo stand dedicato ai libri di cucina presentava offerte per tutti i piatti.
Ad abbellire l’edizione 2010 di Taste anche 180 murrine di Venezia disposte lungo il percorso della rassegna, realizzate da una delle più grandi aziende del settore: a campeggiare nell’area relax i “Piedipiatti” sottopiatti realizzati in vetro lavorato, appesi al soffitto a creare una singolare decorazione, in un gioco di luci e specchi.
Anima dell’intera rassegna l’area “shop”, dove i visitatori hanno potuto acquistare i prodotti degustati in precedenza: una sorta di supermercato di qualità, dove i prezzi non erano certo a ribasso ma dove si è riaffermato il concetto che, se il prodotto è di qualità, val bene la pena spendere un po’ di più.
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