Firenze – La vicenda dei fusti tossici dispersi nel mare della Gorgona dalla nave cargo della Grimaldi Lines diventi un’emergenza nazionale di cui si occupi il governo.
E’ quanto chiesto oggi nel briefing con la stampa, dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi dedicato interamente al caso dei 198 fusti contenenti materiali pericolosi caduti in mare il 17 dicembre scorso durante una forte mareggiata.
Il tempo è il fattore fondamentale per evitare, se non è già successo, che il contenuto dei fusti si riversi in mare.
Sono già state perse settimane importanti con ritardi nella diffusione della notizia (resa pubblica solo il 30 dicembre) ha voluto precisare Rossi, e nonostante questo ancora adesso non si è fatto alcunché per recuperare i fusti di proprietà di una società lussemburghese (che lavora per la Erg) e che contengono metalli pesanti e tossici: 198 fusti del peso ciascuno di 300 chili contenenti nikel e molibdeno e cobalto e molibdeno.
I tre metalli pesanti sono sotto forma di granuli e non si sciolgono in acqua ma i pericoli di un’eventuale falla nei fusti ci sono lo stesso e sono principalmente due: che le sostanze entrino nella catena alimentare attraverso i molluschi e poi i pesci e che qualcuno tocchi i metalli granulari se i fusti arrivano sulle spiagge; le sostanze, infatti, a contatto con l’aria possono bruciare e produrre ustioni in chi le tocca.
L‘Arpat, insieme ai servizi veterinari della Regione, dalla prossima settimana inizierà a controllare il pescato per monitorare la situazione ma per il recupero dei fusti servono mezzi superiori a quelli della Regione, della Provincia e del Comune di Livorno.
Il presidente Rossi e il sindaco di Livorno, Cosimi chiedono al Governo che siano messe in campo tutte le conoscenze e gli strumenti tecnologici per localizzare i fusti e restituire fiducia e tranquillità alla popolazione. Rossi ha già parlato della vicenda con il ministro dell’ambiente Corrado Clini, e lo ha invitato a venire in Toscana e seguire personalmente il caso.
All’incontro di questa mattina erano presenti oltre al presidente Enrico Rossi, il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà e gli assessori all’ambiente e alla sanità Anna Rita Bramerini e Daniela Scaramuccia.
Quello che la Toscana non vuole sono le lungaggini, lentezze burocratiche e il rimpallo delle responsabilità. I responsabili ci sono (la Grimaldi), hanno ribadito all’unisono Comune e Regione e la magistratura ha già aperto un inchiesta.
Adesso le istituzioni toscane chiedono al governo un intervento rapido e un’attenzione costante perché non ci si dimentichi del caso: “gli incidenti possono capitare – ha concluso il presidente Rossi– ma il modo per superarli è assicurare la massima trasparenza, la massima attenzione e rapidità di intervento”.
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