Firenze – Saranno pesanti gli effetti diretti ed indiretti della manovra finanziaria del Governo sulla vita dei cittadini toscani. A pagare saranno i più deboli e quelli maggiormente dipendenti dai servizi degli Enti locali.
Per questo la Cgil della Toscana ha lanciato di nuovo l’allarme oggi in una conferenza stampa rinnovando l’invito allo sciopero generale del 2 luglio indetto a livello regionale per protestare contro la manovra.
L’impatto della manovra e della finanziaria sul settore pubblico e sui pensonati, sono stati illustrati da Dalida Angelini della segreteria della Cgil toscana, dal segretario regionale dello Spi-Cgil Alfio Savini, e dal segretario toscano della Funzione Pubblica Antonio Lazzaro.
I tre sindacalisti hanno denunciato che la Regione Toscana avrà nel biennio 2011-12 un taglio di 374 milioni in termini di trasferimenti dallo Stato, e nel complesso la Regione riceverà in 2 anni oltre un miliardo di risorse in meno dal livello nazionale.
Per Lazzaro “i tagli sull’occupazione nel settore pubblico non potanno più essere recuperati e non toccheranno però i lavoratori della scuola, delle forze armate e i dirigenti pubblici”. “La manovra del Governo è ingiusta e non equa – hanno spiegato i tre sindacalisti – e comporta tagli per i servizi e pesa su cittadini, lavoratori e pensionati”.
Il segretario regionale dello Spi, Savini ha ricordato come “i pensionati pagheranno la manovra e non è la prima vola che succede. In 15 anni il potere di acquisto delle pensioni è diminuito del 30% e ora si colpisce i servizi specie il welfare”.
Da qui l’appello del segretario Spi “alle istituzioni locali perché rinnovino il patto con i cittadini e si impegnino a non fare tagli sul welfare”.
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