Firenze – “ Io la conosco quella spada” “Davvero?” “Sì, è quella che usava la tartaruga Ninja Donatello, non ti ricordi?!”. Il gruppo di amici si confonde tra la folla della Limonia di villa Strozzi dove centinaia di persone stanno assistendo all’esibizione di Kendo, lo sport giapponese che si pratica con la katana, la famosa spada di legno. E’ questo uno degli spettacoli che hanno animato questo fine settimana al Festival Giapponese, organizzato come ogni anno, a Firenze, dalla Lailac, Associazione culturale Giapponese, in collaborazione con il Quartiere 4.
Un evento a metà tra un tuffo nel passato e la voglia di esotico: ecco cosa rappresenta il Giappone per molti dei fiorentini che sono accorsi qui. Un pubblico numeroso e variopinto, per età e razza: dai venti/trentenni che qui ritrovano un mondo conosciuto nei cartoni animati giapponesi che hanno accompagnato la loro infanzia; alle famiglie con bambini, curiosi di conoscere una realtà così diversa dalla loro; agli amanti veri del paese del Sol Levante, quelli che, almeno una volta nella vita, ci sono stati davvero e ai quali quella realtà, pur con tutte le sue contraddizioni, è entrato nel cuore; fino ai giapponesi veri.
Per tutti loro è stato possibile aggirarsi tra gli stand che esponevano gli oggetti più tipici del Giappone(dalle stoffe per i kimono, alle teiere in porcellana, alle bambole), proposte di viaggio a prezzi vantaggiosi, fino agli immancabili gadget dei cartoni animati più noti: dai modellini di Goldrake e Mazinga, ai pupazzi e alle spille di personaggi come Candy Candy, Conan, Kenshiro e Totoro, quest’ultime praticamente andate a ruba!
Ma il festival non è stato solo una mostra-mercato: l’interno della Limonaia di Villa Strozzi infatti è stato completamente dedicato alla riproposizione di alcune delle arti giapponesi più conosciute: dalla lavorazione delle maschere del Teatro Noh, all’antica tecnica della scrittura giapponese, alla creazione degli origami, alla Yuzen (antica arte della pittura su seta per kimono); alla cerimonia del tè. E poi le esibizioni diarti marziali (dal kendo, all’akido e al judo) fino alle danze tipiche del Sol Levante.
Per i buongustai infine era stato allestito un angolo di cucina tipica giapponese: in bella mostra i bento (porta-pranzo) già pronti, i mochi (dolci tradizionali) ripieni di azuki (fagioli), oltre al buonissimo tè verde, freddo in lattina, o in polvere da fare a casa. Un vero sorso d’Oriente!
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