Firenze – Non solo singole persone ma intere famiglie si sono rivolte nel 2009 agli sportelli dei Centri Caritas sparsi per la Toscana.
E’ uno dei dati che colpisce tra i tanti contenuti nelle 260 pagine del settimo “Dossier 2010 sulle povertà in Toscana” elaborato dalla Caritas in collaborazione con la Regione Toscana.
Aumenta il numero delle persone disagiate +7,4% rispetto allo scorso anno, 9 mila persone in più rispetto al 2005; quasi il 77% di questi sono stranieri ma gli italiani li inseguono in questa, davvero triste classifica: gli italiani salgono dal 21% del 2008 al 23,1% del 2009. Oltre 24 mila le persone ascoltate lo scorso anno nei 118 Centri Caritas in Toscana.
Perdere il lavoro, il sussidio di disoccupazione, una malattia importante, la separazione: sono questi alcuni dei motivi che fanno precipitare una famiglia da una vita normale alla povertà. Tre famiglie su dieci cominciano ad avere difficoltà “ad arrivare a fine mese” già alla terza settimana.
Oltre il 53% delle persone che hanno frequentato i Centri Caritas ha tra i 25 e i 45 anni; molto elevata la percentuale degli italiani che vivono soli, il 28,8%. Pesante l’incidenza di separazioni e divorzi nel determinare il disagio e, in certi casi, addirittura la povertà.
Per quanto riguarda gli stranieri diminuisce il numero dei cittadini provenienti dall’Europa dell’Est; la provenienza principale degli stranieri resta la Romania, in sensibile riduzione, seguita da Marocco e Perù, invece, in aumento. Gli italiani chiedono soprattutto aiuti economici, 45,7% del totale rispetto al 38,9% del 2008; consulenze professionali 56,3%; beni materiali 32,1%.
Gli interventi di sanità e di igiene personale in particolare docce e quelli di istruzione sono chiesti quasi esclusivamente dagli stranieri.
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