Firenze – Due parti cesarei effettuati in due ospedali fiorentini finiti uno con la morte del neonato l’altro con danni neurologici permanenti per il nascituro, sono stati presi in esame ieri dal tribunale di Firenze.
Per il primo caso, in cui il bambino morì il giudice ha prosciolto dall’accusa di omicidio colposo cinque medici e un’ostetrica dell’ospedale di San Giovanni di Dio accusati di aver praticato il taglio cesareo in ritardo senza accorgersi in tempo che c’era bisogno di anticipare il parto.
Il bimbo nacque in arresto cardiaco e morì poco dopo la nascita. Secondo l’accusa i medici non valutarono con adeguatezza i tracciati dai quali emergeva sofferenza fetale. Il giudice Monti, al termine dell’udienza preliminare, ha ritenuto di emettere una sentenza di non luogo a procedere per tutti gli indagati.
Ha preso il via ieri anche il processo che vede imputati un ginecologo e un’ostetrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Ponte a Niccheri. I due, secondo l’accusa effettuarono un parto cesareo prima del tempo causando al feto lesioni neurologiche permanenti.
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