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Due lezioni al liceo “Don Bosco” di Firenze per imparare a salvare una vita

Firenze – “Sai salvare una vita?”. Due classi di quarta superiore del liceo scientifico “Don Bosco” di Firenze impareranno a farlo.

E’ l’iniziativa del Rotaract club Firenze Bisenzio, presentata a Firenze, che rientra nel più ampio progetto del Distretto 2070 e che coinvolgerà numerose scuole superiori di tutte le città dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Repubblica di San Marino.

Gli studenti di quarta superiore del liceo seguiranno due lezioni “speciali” per imparare la tecnica del massaggio cardiaco. Proprio le scuole sono infatti i luoghi più adatti dove imparare a prestare soccorso al prossimo.

Il tutto grazie agli speciali manichini per l’esercitazione, messi a disposizione dal Rotaract club Firenze Bisenzio, chiamati “Mini Anne: si tratta di un kit completo per l’auto apprendimento, dotato di manichino su cui imparare a effettuare le pressioni cardiache e la respirazione bocca a bocca e un dvd con tutte le spiegazioni del caso. 

Le lezioni si svolgeranno il 19 maggio dalle ore 9.20 alle ore 11.00 e il 20 maggio dalle ore 11.20 alle ore 13.00, nell’aula magna della scuola: i ragazzi si rimboccheranno le maniche e si alleneranno per due ore sui manichini, per imparare la giusta pressione da esercitare sul torace delle vittime e il corretto ritmo di inalazione dell’aria.

Insieme ai ragazzi del Rotaract club, di cui 4 soccorritori di livello avanzato che prestano servizio presso le Misericordie del territorio, seguiranno gli studenti anche un formatore della Misericordia di Sesto Fiorentino e il dottor Leonardo Bussolin, responsabile sale operatorie e direttore del Trauma Center pediatrico all’ospedale Meyer di Firenze. Al termine dell’esercitazione, i manichini saranno donati al liceo scientifico.

Ogni anno in Italia muoiono 60mila persone per arresto cardiaco – spiega Giuseppe Daiodone, sales area manager della Laerdal, azienda che produce le Mini Anne -. Solo il 2% di loro è assistito con un massaggio cardiaco efficace. E i primi 3 minuti sono fondamentali per poter sopravvivere: ogni minuto si perde il 10% delle possibilità”.

Avere quindi un elevato numero di persone addestrate all’esecuzione di semplici manovre di rianimazione può garantire che all’arrivo di soccorsi qualificati il cuore possa ancora essere stimolato e quindi riattivato.

Azione fondamentale, resta quindi quella di chiamare il 118 ancor prima di iniziare il massaggio cardiaco: senza l’intervento immediato di un soccorso specializzato, infatti si rischierebbe di vanificare gli sforzi fatti.

Tali iniziative formano quindi, non solo buoni soccorritori, ma anche buoni cittadini.

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Posted by on 6 Maggio 2010. Filed under Salute. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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