Firenze – Non è una novità che la Toscana eccella nel settore dei trapianti e delle donazioni, come testimoniato negli ultimi anni: e i dati per il 2013 sembrano confermare questa tendenza.
Secondo il rapporto 2013 del Centro Nazionale Trapianti, reso noto dalla Regione Toscana, se il sistema nazionale registra una sostanziale stabilità, in Toscana si assiste invece ad una consistente crescita, sia di donazioni che di trapianti.
A livello nazionale, intatti l’attività di donazione è rimasta stabile: 38,1 donatori per milione di abitanti nel 2010 e nel 2011, 38,2 nel 2012 e 2013; in Toscana invece si è registrata una decisa impennata, con 159 donatori nel 2012 e 168 nel 2013 (43,3 PMP nel 2012 e 45,7 PMP nel 2013).
Anche il numero di donatori effettivamente utilizzati in Toscana è cresciuto da 114 nel 2012 a 129 nel 2013; la Lombardia, che in termini assoluti ha i dati più alti, ha registrato comunque un calo: 233 donatori utilizzati nel 2012, 202 nel 2013.
Quanto all’attività di trapianto, se a livello nazionale si è registrata una flessione (nel 2013 ci sono stati 2.839 trapianti, 63 in meno rispetto al 2012), mentre in Toscana i trapianti nel 2013 sono stati 275, 15 in più. Aumentano i trapianti di fegato e polmone, mentre un leggero calo si registra per rene, cuore, e pancreas.
Tra gli elementi che tendono a favorire donazioni e trapianti in Toscana, secondo la regione, ci sarebbe la solidarietà dei cittadini, la buona organizzazione sanitaria e l’impegno di professionisti e sanitari.
Nonostante ciò però crescono, sia in Italia che in Toscana, i casi di opposizione alla donazione: “Un incremento che dovrebbe essere analizzato anche alla luce dei flussi di persone di etnie e religioni diversificate rispetto ai temi della donazione – osserva dottor Adriano Peris, coordinatore regionale dell’OTT, l’Organizzazione Toscana Trapianti – La Regione – ha comunque avviato, come iniziativa pilota, in tre Comuni (Firenze, Sorano e Rosignano) un programma di collaborazione con Anci e Aido, per aprire sportelli negli uffici di anagrafe, e dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere rispetto alla volontà di donare”.
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