Firenze – Una crescita costante dell’estensione e dell’adesione agli screening oncologici offerti dal Servizio sanitario regionale, e cioè quelli per il tumore della cervice uterina, della mammella, del colon-retto.
E’ quanto emerso dalla presentazione dell’11° Rapporto annuale di screening dell’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, che si è tenuto nell’Auditorium al Duomo, in via Cerretani a Firenze
Per lo screening per il tumore della cervice uterina il pap test è offerto ogni tre anni alle donne tra 25 e 64 anni. Negli anni 2007-2009 si è raggiunto il 96,2% del target regionale e nazionale ed è stata superata del 30% la media nazionale del 2008. In aumento il numero di donne che hanno effettuato il test: nel 2009 147.141 (55%). Per il futuro, si prevede di introdurre il test Hpv come test di screening primario in aree pilota di otto Asl toscane.
Lo screening per il tumore della mammella è offerto ogni due anni alle donne tra 50 e 69 anni. Per il futuro, sono previste l’estensione della mammografia alle fasce di età 45-49 e 70-74 anni, la riconversione dell’attività spontanea all’interno di programmi di screening organizzato e la valutazione dell’introduzione di nuove tecnologie (mammografia digitale, ecc.).
Infine lo screening per il tumore del colon-retto: il test per la ricerca di sangue occulto nelle feci è offerto ogni due anni a uomini e donne tra 50 e 69 anni. Per il futuro, si prevede l’estensione alla fascia di età 70-74 anni.
“I risultati che si presentano oggi sono di grande rilevanza per la salute dei cittadini toscani – ha sottolineato l’assessore regionale per il diritto alla salute, Daniela Scaramuccia -. Con gli screening, non solo si riesce a individuare un tumore allo stadio iniziale, ma si può ridurne addirittura l’incidenza. E’ il caso dei tumori del collo dell’utero e del colon-retto. Con gli screening abbiamo la possibilità di individuare lesioni benigne prima ancora che si trasformino in maligne”.
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