Firenze – Si dice che San Frediano, santo caro alla città di Firenze, fosse di origini irlandesi. Che la leggenda sia vero o meno una cosa è certa: la festa di S. Patrizio per i fiorentini è ormai un appuntamento fisso, un evento da celebrare. Così è stato anche ieri sera al Saschall, per la prima serata di “Irlanda in festa”.
Una quindicesima edizione, quella della rassegna dedicata all’Irlanda, per la verità un po’ dimessa e non solo per la concentrazione in due sole giornate: ridotto il numero degli stand e dei tavoli per la cena, rispetto allo scorso anno, mentre della sezione dedicata alle birre artigianali, annunciata in conferenza stampa, non c’era traccia. A non mancare però è stato il pubblico che ha riempito il Saschall fino a tarda notte: persone di ogni età, dai bambini fino agli anziani, giovani e meno giovani hanno cenato, bevuto birra e danzato in onore del Santo Irlandese.
Ad accompagnarli la musica dei Whisky Trail, che per festeggiare i 35 anni di carriera, hanno dato vita ad un concerto memorabile, riunendo tutti i membri della storia della band fiorentina: da Antonio Breschi, co-fondatore del gruppo nel 1975, a Daniel Craighead, Piero Bubbico e il
violinista inglese Chris Hamblin. Due ore e mezzo di concerto che hanno fatto ballare grandi e piccini, nonostante lo spazio dedicato alle danze quest’anno fosse di dimensioni ridotte.
“Stavamo già lavorando da tempo all’idea di rimettere insieme tutti i protagonisti della storia dei Whisky Trail: i festeggiamenti per i 35 anni sono sembrati l’occasione migliore – ha spiegato Stefano Corsi, leader del gruppo – lo spirito che ci unisce è sempre quello di trent’anni fa, e alla base c’è l’amore per la cultura irlandese e per le sue caratteristiche principali: musica, buon cibo, birra e soprattutto voglia di stare insieme”. “Quando, quindici anni fa, esaltavamo la cultura irlandese e in particolare la sua musica, tutti ci davano per matti – ha aggiunto Antonio Breschi, che tornerà stasera sul palco del Saschall per un nuovo concerto – oggi tutti riconoscono che l’Irlanda è alla base della cultura moderna. In particolare la musica di questo paese ha influenzato molte altre tradizioni, a partire da quella del jazz americano”.
Proprio per dimostrare la contaminazione tra musica irlandese e generi diversi, dal jazz al flamenco, il concerto di stasera spazierà nel repertorio della musica di Breschi, che da solista ha assunto il nome di Antony O’Breschi a ribadire il suo forte legame con l’Irlanda. A seguire sul palco saliranno i Lunasa, band irlandese di grande successo che torna a Firenze per la seconda volta.
Con la serata di oggi la festa irlandese chiude i battenti: per gli amanti dell’Irlanda toccherà aspettare un altro anno.
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