Arezzo – Sotto la lente della Guardia di Finanza di Arezzo c’erano da qualche tempo una serie di aziende orafe sospettate di concorrenza sleale nei confronti delle numerose realtà imprenditoriali che compongono il distretto dell’oro una delle principali ricchezze economiche della zona.
L’operazione denominata “Fake and black” ha portato alla scoperta di 30 lavoratori “in nero”, al sequestro di oltre 3.000 articoli di oreficeria e bigiotteria contraffatti. Sette a conclusione dell’operazione, le persone denunciate e nove le aziende orafe sospese per violazioni alla normativa sul lavoro.
In cinque aziende situate nell’hinterland di Arezzo tutte gestite da imprenditori locali erano pronti per essere immessi sul mercato prodotti contraffatti recanti i marchi delle più note griffes quali “Louis Vitton”, “Versace”, “D&G.”. Tra i prodotti sequestri portachiavi di note case automobilistiche e loghi di alcune squadre di calcio della serie A.
I lavoratori in nero sono stati scovati, invece, nelle imprese gestite da cittadini di etnia pakistana, indiana e bengalese, specializzati nella rifinitura dei prodotti di bigiotteria. Nelle piccole aziende, ricavate in garage e cantine, sono stati trovati 30 lavoratori in “nero”.
Al momento dell’arrivo dei finanzieri alcuni di loro hanno tentato di darsi alla fuga precipitosamente utilizzando anche scale di fortuna per passare dalla finestre.
Dall’inizio dell’anno il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo con questi controlli mirati ha individuato 65 lavoratori in nero e ha sospeso ben 17 attività per violazioni alla normativa sul lavoro e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Commenti recenti