Firenze – Il “cahiers de doléance” della Toscana sarà stilato entro sabato dagli assessori della Giunta.
Il presidente Enrico Rossi inizierà da lunedì prossimo a sottoporlo, in vari incontri bilaterali, ai nuovi ministri. La lista, settore per settore, conterrà le misure urgenti per le quali è necessario un confronto diretto tra Regione e Governo.
Il promemoria delle questioni aperte con il Governo nazionale riguarda l’intero sistema regionale. Si tratta di temi condivisi anche dalle altre Regioni: il rifinanziamento della cassa integrazione, i ticket della sanità, il trasporto pubblico locale, l’Imu, i timori per il nuovo aumento dell’Iva.
Molte poi le partite regionali ancora aperte. Rossi, ieri incontrando la stampa al termine della seduta della giunta, ne ha ricordate alcune come la circonvallazione di Lucca, su cui, ha spiegato c’erano stati impegni con l’ex viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Mario Ciaccia e il problema irrisolto della liquidità per il settore sanitario.
La Regione farà pressing sul Governo nazionale per cercare di ottenere “in tempi rapidi” risposte su questi temi, se serve, ha detto sorridendo Rossi, facendo leva anche sulla “toscanità” del nuovo Governo.
Nella compagine di Letta ci sono infatti oltre al presidente del consiglio pisano, Anna Maria Carrozza anche lei pisana ed ex rettore della Scuola Superiore Sant’Anna e Carlo Trigilia, professore alla Cesare Alfieri di Firenze che per anni ha direttore l’Irpet, l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana.
L’operatività del Governo Letta, al di là delle considerazioni politiche, ha spiegato Rossi, pone le condizioni perché si possa “riprendere a lavorare per la Toscana”. Rispetto al nuovo Governo, ha aggiunto “io sono sobrio, non esprimo soddisfazione” ma “diversamente, saremmo andati verso una vera e propria catastrofe e l’idea di andare alle elezioni fra pochi giorni, sarebbe stata esiziale”.
Intanto i decreti approvati ieri dalla Giunta mettono a disposizione della Toscana numerosi finanziamenti per la sanità e la scuola.
Per la sanità viene attivato il fondo regionale per non autosufficienza: un intervento complessivo da 82 milioni di euro. I provvedimenti – presentati dall’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – stanziano 75 milioni di euro per l’assistenza domiciliare alle persone con più di 65 anni, per finanziare gli interventi destinati alle persone non autosufficienti sotto i 65 anni e per dare soluzione al problema delle liste di attesa in Rsa. Viene finanziato anche il progetto “Vita Indipendente”: ad oltre 500 persone con grave disabilità viene garantito un assegno mensile che va da 800 a 1.800 euro per la realizzazione di percorsi di autonomia.
Arriveranno anche dodici milioni per la scuola. Saranno finanziati nel prossimo anno scolastico progetti educativi per la scuola materna e contro la dispersione scolastica.
La Regione continua ad appoggiare il processo di fusione dei Comuni toscani: gli enti locali che scelgono di unirsi saranno finanziati con 250 mila euro all’anno per cinque anni. A parte l’Elba che ha detto “no” altri sei comuni hanno deciso di unirsi: Fabbriche di Vallico e Vergemoli, Figline e Incisa Valdarno e Castelfranco di Sopra e Pian di Scò. Alti quattro comuni ne hanno fatto richiesta: i comuni di Campiglia Marittima e Suvereto (16.510 abitanti) in provincia di Livorno, e di Casciana Terme e Lari (12.517 abitanti) in provincia di Pisa.
Il prossimo 16 giugno è già stato fissato un altro referendum per la fusione dei comuni di Castel San Niccolò e Montemignaio.
La Giunta ha dato anche il via libera al progetto di adeguamento della diga di Levane. La Regione Toscana ha deliberato la firma di un protocollo d’intesa con la Provincia di Arezzo, il Comune di Laterina, l’Autorità di Bacino del fiume Arno e Enel. Entro un anno sarà pronto un nuovo progetto per l’innalzamento dell’invaso di Levane che renderà più sicuro anche l’Arno.
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