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Gioconda a Firenze nel 2013. Partita la raccolta di firme. Obiettivo: arrivare a 100 mila firme.

Firenze –  Far tornare la Gioconda di Leonardo a Firenze. Una sosta di venti giorni per essere esposta nella terra natale del suo autore; da compiere nel 2013 a cento anni dal furto avvenuto nel Louvre nel 1911.

E’ partita la campagna “Il ritorno della Gioconda a Firenze nel 2013” voluta dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali che da qualche mese lavora nell’ex convento di Sant’Orsola alla ricerca della tomba di Lisa Gherardini, quella che secondo molti, fu la modella di Leonardo per la Monna Lisa.

Il Presidente del Comitato Silvano Vinceti ha lanciato la raccolta di firme. Appoggiata dalla Provincia di Firenze e dagli Enti locali della Toscana, Regione e Comune, la raccolta avverrà su tutto il territorio nazionale.

L’appello è rivolto al Governo francese e al Museo del Louvre. Non è necessario che il luogo deputato siano gli Uffizi, ha detto Vinceti nel presentare la campagna, rispondendo così a quanto detto dal Direttore, Antonio Natale che ha dichiarato di non volere la Gioconda, perché gli Uffizi non possono garantire tutte le condizioni di sicurezza necessarie per ospitare l’opera di Leonardo.

Il Presidente del Comitato ha proposto anche Palazzo Vecchio come sede per l’esposizione e ha ricordato che il dipinto di Leonardo ha già viaggiato in sicurezza: è stato a Mosca, in Giappone e a New York.

Obiettivo della campagna di Vinceti è arrivare a 100 mila firme in sei mesi.

Per mobilitare l’opinione pubblica saranno utilizzati i social media: da Facebook a Twitter perché tutti possano aderire all’iniziativa.

La prima risposta è arrivata oggi dal Museo del Louvre che, attraverso un comunicato ufficiale, dichiara di non aver intenzione di prestare il dipinto perché troppo fragile e delicato.

Breve storia del furto della Gioconda – Il furto avviene d’estate, il 21 agosto del 1911. E’ lunedì e il museo del Louvre non è aperto al pubblico ma all’interno delle sale c’è del personale che si accorge subito della mancanza del quadro. Nel gennaio del 1913 un antiquario fiorentino Alfredo Geri riceve una lettera dove un uomo dichiara di avere la Gioconda e che vuole venderla per 500.000 lire. Scatta la trappola e si recupera l’opera.

Il dipinto più famoso al mondo, ormai diventato un’icona, era stato rubato da un giovane Vincenzo Peruggia, un italiano emigrato in Francia. Per il furto del secolo scontò un anno e 15 giorni di galera.

Dopo il recupero la Gioconda fu esposta per un breve periodo agli Uffizi.

Lo stato degli scavi. La seconda fase degli scavi inizierà il 1 luglio. Proseguirà l’apertura della pavimentazione originaria della ex chiesa di Sant’Orsola; si scaverà nell’angolo del chiosco grande e poi in quello piccolo. Si tratta della zone di “rilevanza” secondo le segnalazioni del georadar. Insieme agli scavi, a luglio, comincerà anche una ricerca storico documentaria negli archivi di Firenze. Su questa ricerca il presidente del Comitato,Silvano Vinceti non si sbottona: nelle prossime settimane saranno resi noti i dettagli.

Valorizzazione struttura ex convento Sant’Orsola – L’incontro è stato l’occasione per presentare il progetto di valorizzazione dell’ex convento di Sant’Orsola voluto dalla Provincia di Firenze con un investimento di 130 milioni di euro. La struttura diventerà un polo attrattivo delle arti: ci sarà uno spazio museale dedicato a Leonardo; un museo dinamico di Pinocchio per i più piccoli: Carlo Lorenzini era nato proprio vicino al Convento, in via Taddea. Ci sarà anche una foresteria e spazi per l’artigianato.

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Posted by on 24 Giugno 2011. Filed under Cultura. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

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