Grosseto – Nel mese di marzo, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana in collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze ha eseguito uno scavo archeologico nei pressi della passeggiata panoramica della Torre della Troia a Castiglion della Pescaia, nel grossetano.
Le ricerche, finanziate dalla Società Marina di Punta Ala, hanno permesso il ritrovamento dei resti di un insediamento risalente all’età del Bronzo.
Tale frequentazione, che al momento risulta la più antica del promontorio, era probabilmente legata al controllo della navigazione e alla segnalazione del pericolo rappresentato dagli scogli dei Porcellini.
Il fortunato recupero di alcune strutture inerenti alla produzione del bronzo, assai rare in un periodo così antico, portano a ritenere l’insediamento di un avamposto di un più ampio villaggio localizzabile, probabilmente, sulle pendici del colle che oggi ospita il forte appartenuto ad Italo Balbo.
Dagli approfondimenti sviluppati in laboratorio sono emersi importanti risultati che saranno illustrati al convegno che a settembre si svolgerà a Valentano-Manciano sulla “Preistoria e Protostoria in Etruria”.
Campioni di carbone sono stati inviati negli Usa per la datazione all’AMS (radio carbonio), mentre le scorie sono analizzate presso il centro di restauro della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Firenze.
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