Firenze – Per capire che vino verrà fuori da una vendemmia serve assaggiare, prima il mosto e poi il vino.
Per questo è ancora presto per capire la qualità di vino che uscirà dalla vendemmia 2010; queste sono le settimane in cui si raccolgono le opinioni dei produttori che valutano la qualità dell’uva ormai quasi tutta nelle cantine.
Dalla zona di produzione del Chianti Classico Gallo Nero i produttori sono ottimisti: negli ultimi cinque anni la produzione è sempre cresciuta, e anche quest’anno non ci si aspettano sorprese anche se i produttori dovranno tener conto della recente misura stabilita dalla delibera regionale 719 del 2 agosto 2010, che su specifica richiesta del Consorzio Vino Chianti Classico, stabilisce una diminuzione del 20% delle rese.
Una misura presa dai produttori stessi per stabilizzare il prezzo del vino sfuso e mantenere alta la qualità. Anche il comparto vitivinicolo ha risentito lo scorso anno di una contrazione del mercato con un calo della domanda sia interna che estera dovuto al forte cambio dell’euro.
Dal punto di vista meteorologico non è stata un’annata facile ma secondo i “tecnici del vino” il clima non sempre favorevole sembra non aver inciso troppo sulla qualità: le fasi di fermentazione si sono svolte senza difficoltà, i vini che stanno emergendo si presentano intensi nei colori e nei profumi con livelli di acidità tali da fare prevedere una buona attitudine all’invecchiamento.
Buone le aspettative della vendemmia anche per Fedagri Toscana, Federazione dell’agroalimentare di Confcooperative che riunisce 14 cantine e 2.500 viticoltori: secondo i dati diffusi si attende una produzione di vino di circa 350 mila ettolitri, con una flessione media del 4%. La qualità sarà però veramente buona tanto che quasi il 70% del raccolto, sarà destinato alla produzione di prodotti docg e doc.
A fronte di un calo sicuro dunque della quantità, almeno secondo i produttori, i calici si riempiranno anche quest’anno di un vino toscano “inebriante”.
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