Lucca – Avevano allestito due case di appuntamenti nel centro di Lucca costringendo una giovane domenicana a prostituirsi: la polizia ha smantellato una vera e propria organizzazione, composto da cittadini italiani e dominicani, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falso in atto pubblico e di sfruttamento della prostituzione.
Le indagini sono partite dalle segnalazioni di alcuni residenti del centro storico e di San Cocnordio, che denunciavano un sospetto via vai di donne straniere e uomini in due appartamenti. La polizia, grazie ad una serie di appostamenti, ha così scoperto le case d’appuntamento: secondo quanto ricostruito gli uomini venivano adescati tramite annunci su internet o su giornali. Le prestazioni andavano dai 50 ai 100 euro
Grazie alla collaborazione di una 26enne domenicana è stato possibile incastrare gli organizzatori del giro: la donna, infatti, madre di un bimbo piccolo, era stata avvicinata in patria da una conoscente che gli aveva prospettato la possibilità di contrarre un falso matrimonio con un italiano per venire a lavorare in Italia. Una volta giunta a Torino però la donna era stata minacciata e costretta alla prostituzione, finendo negli appartamenti di Lucca.
Cinque le persone denunciate: il 31enne, finto marito torinese; un 52enne, che aveva pagato il primo per simulare il matrimonio; due maitresses dominicane, entrambe 32enni e residenti tra Pisa e Livorno, a loro volta prostitute; infine la donna dominicana che aveva avvicinato in patria la giovane madre
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