Firenze – La Regione Toscana chiede tempi brevi per il percorso fallimentare della Richard Ginori, azienda di Sesto Fiorentino, dichiarata fallita ieri dal Tribunale di Firenze.
In un incontro avvenuto oggi nella sede della Regione Toscana, tra il curatore fallimentare, Andrea Spignoli, il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, rappresentanti della provincia di Firenze e collegio dei liquidatori, l’assessore regionale alle attività produttive Gianfranco Simoncini, ha ribadito che occorrono tempi brevi da qui alla nuova gara per l’acquisizione dell’azienda.
L’obiettivo della Regione Toscana è infatti quello di garantire continuità all’attività produttiva, mantenendo sul territorio la produzione e salvaguardando l’occupazione.
Simoncini ha apprezzato l’attenzione dimpostrata da Spignoli che si è messo subito in contatto con i soggetti interessati all’acquisizione dell’azienda. Quello che serve all’azienda è un piano industriale credibile per rilanciare l’attività.
La Regione Toscana ha ribadito la propria disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti utili: a questo proposito Simoncini ha annunciato che giovedì 9 gennaio si terrà una riunione al ministero dello Sviluppo economico, dietro richiesta della Toscana, mentre un secondo incontro tecnico si terrà già la prossima settimana.
La Richard Ginori, fondata nel 1735 dal Marchese Carlo Ginori, è considerata un’azienda leader nella produzione artigianale di porcellane. La situazione finanziaria dell’azienda era peggiorata negli anni fino alla messa in liquidazione nel 2012, per un buco finanziario di oltre 40 milioni di euro, con la cassa integrazione per i 319 lavoratori. .
Al rilevamento del’azienda si erano mostrete interessate la Lenox Corporation, società americana, e la rumena Apulum, che avevanmo creato una cordata: l’offerta, che era stata accettata dal collegio dei liquidatori, prevedeva il versamento di 13 milioni di euro, destinati al concordato preventivo della Ginori in liquidazione, e la riassunzione di 280 addetti su 319.
Non è bastato però per evitare il fallimento dichiarato dal Tribunale di Firenze.
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