Firenze – E’ stata denominata “Di tutto un po’…” l’operazione della Guardia di Finanza di Firenze che ha eseguito 11 misure cautelari personali, 7 in carcere e 4 ai domiciliari.
E l’organizzazione criminale faceva davvero “di tutto un po’” tanto che gli arrestati sono accusati di bancarotta fraudolenta e per distrazione; associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata; ricettazione; dichiarazione fraudolenta mediante uso di documenti per operazioni inesistenti; appropriazione indebita; circonvenzione di incapace (3 casi); riciclaggio; usura; falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico; abusiva intermediazione finanziaria.
Le persone arrestate sono residenti a Vinci (Fi), Empoli (Fi), Firenze, San Miniato (Pi), Castelfiorentino (Fi), Cascina (Pi), Monsummano Terme (Pt).
Le indagini sono partite dal fallimento di una società fiorentina nel 2008 quando era apparsa sospetta la cessione, pochi giorni prima del fallimento, delle quote sociali dell’impresa fallita ad un’altra società.
L’operazione è risultata simulata per distrarre i cespiti più redditizi ed il portafoglio clienti. L’attività dell’impresa sarebbe infatti andata avanti senza però emettere fatture.
Furono inoltre aperti nuovi conti correnti intestati a prestanome: una serie di pratiche di finanziamento sono state presentate nel corso di questi 2 anni ad istituti di credito per importi tra i 15 e i 20mila euro. Grazie a complicità interne ad una banca di San Miniato, una società finanziaria era stata indotta ad erogare somme varie, che venivano ripartite tra gli appartenenti all’organizzazione criminale. Su 11 pratiche presentate, per 5 sono state erogate somme per 90mila euro, le cui rate non sono state mai pagate.
Nelle dichiarazioni annuali, riconducibili alle società degli arrestati, sono inoltre confluiti costi inesistenti relativamente ad operazioni commerciali fittizie. I proventi illeciti derivanti dalla frode fiscale ammontano a circa 2,3 milioni di euro.
Durante le indagini sono stati sequestrati 6mila capi di abbigliamento, riferiti alla società fallita ma risultati distratti, 6.800 euro in contanti derivanti dall’attività di usura e 2 lingotti d’oro per un valore di 70mila euro.
Sono stati, infine, sequestrati preventivamente anche 11 immobili per un valore di circa 1.300.000 euro.
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