Archivi

Firenze: il nuovo volto dell’ex convento di Sant’Orsola

Firenze – Da oltre vent’anni è in stato di degrado nel centro di Firenze. Adesso, l’ex convento di Sant’Orsola avrà un nuovo volto, ospitando una piscina pubblica, uno spazio espositivo, aree per attività di istruzione e ricreative, uffici della Provincia e un presidio di pubblica sicurezza.

Il progetto di recupero, che mira a riqualificare la zona di San Lorenzo, è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa in Palazzo Medici Riccardi, sede della Provincia di Firenze.

Al piano terra si troveranno gli spazi dedicati all’insegnamento artistico, ai laboratori di arti e mestieri e alle attività sportive e ricreative. I piani interrati saranno destinati alla sosta.

Previste aree per i servizi socio-culturali, per i servizi pubblici e per gli uffici della Provincia, oltre a luoghi di ritrovo e incontro per i residenti di San Lorenzo, dove organizzare feste. La struttura ospiterà anche una piscina pubblica e uno spazio espositivo.

Attualmente il complesso di Sant’Orsola è il risultato di una serie di interventi edilizi, che si sono succeduti nei secoli. Il più determinante risale all’Ottocento ed ha permesso l’insediamento della Manifattura Tabacchi.

Negli anni ’80 il Demanio aveva deciso di creare nell’ex convento una caserma della Guardia di Finanza: i lavori iniziarono nel 1985, ma vennero abbandonati poco dopo.

“Il progetto di recupero del complesso di Sant’Orsola – ha detto Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze – costituisce un intervento di rilevanza strategica per riqualificare tutta l’area di San Lorenzo, ed è stato delineato attraverso un percorso di partecipazione che ha accolto le idee e le indicazioni dei cittadini”.

Ti piace questo sito? Vorresti contenuti personalizzati anche per il tuo?
Allora vai su cosa facciamo o contattaci su O3 Web Agency
Posted by on 19 Luglio 2010. Filed under Cronaca,In primo piano. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0. You can leave a response or trackback to this entry

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *