(foto di Janericloebe)
Firenze – La Toscana quest’anno festeggia i 100 anni di vita della produzione industriale di elettricità dalla geotermia.
Sono due le fonti geotermiche di grande valore presenti in Toscana: quella “storica”nell’area di Larderello, nel Pisano, e quella nell’amiatino, dove, sarà situata la nuova nuova centrale di Bagnore 4.
Energia green dalla terra sulla quale la Toscana punta per lo sviluppo di energia rinnovabile e per dare impulso economico a due zone depresse.
Va in questo senso il protocollo di intesa firmato stamani in Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze tra il presidente della Regione, Enrico Rossi e l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti.
Un accordo per favorire la crescita sociale ed economica dei territori geotermici toscani.
“Basta essere contro la geotermia che è una ricchezza naturale del nostro territorio”, ha detto in modo perentorio Rossi. L’accordo, ha spiegato, segna l’inizio di una collaborazione a 360° con Enel, per lo sviluppo della ricerca, dell’imprenditoria e dell’occupazione di qualità: “vogliamo diversificare l’uso della geotermia guardando alla cosiddetta filiera del calore di cui parlerà più approfonditamente il prossimo Piano energia”.
Enel Green Power con il protocollo firmato stamani, si è impegnata a ridurre, fino al 20%, il prezzo di cessione del calore.
Attualmente, sono cinque i Comuni teleriscaldati (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Santa Fiora e Monteverdi Marittimo) e oltre 250 mila i metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che utilizzano il calore geotermico per lo svolgimento dell’attività industriale.
Nei prossimi mesi, Enel incontrerà l’imprenditoria locale con l’obiettivo di facilitare la nascita di un distretto industriale a supporto di questa fonte di energia rinnovabile. Solo la centrale geotermica di Bagnore 4 mobiliterà circa 120 milioni di euro, di cui oltre il 40% avrà una ricaduta locale, con un importante indotto diretto e indiretto.
La centrale di Bagnore 4 produrrà 310 milioni di kwh annui e soddisferà il consumo elettrico di circa 125.000 famiglie toscane.
In Toscana, ha detto l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti “abbiamo investito solo negli ultimi 10 anni, poco meno di 3 miliardi di euro, dando lavoro stabilmente a 3.200 persone. Contiamo ora di investire, sino al 2017, oltre 850 milioni”.
Dal consolidamento della partnership tra la Regione e il Gruppo Enel potranno nascere ulteriori sviluppi anche sui temi della mobilità elettrica e delle smart grids, la gestione “intelligente “ dell’energia già oggetto di sperimentazioni già in atto presso il Centro Ricerca Enel di Pisa. Altro tema che sarà sviluppato sarà quello della produzione energetica da fonti rinnovabili a filiera corta, come le biomasse integrate alla geotermia.
Firmato oggi anche il protocollo d’intesa tra Toscana, Enel, la Provincia di Arezzo, il Comune di Laterina, l’Autorità di Bacino del fiume Arno per l’intervento sulla diga di Levane. L’intervento permetterà di invasare ulteriori 10 milioni di metri cubi di acqua rispetto agli attuali, aumentando quindi la sicurezza dell’Arno.
Il costo stimato dell’opera è di circa 20 milioni di euro.
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