Firenze – Scarpe rosse abbandonate sugli scalini dell‘Auditorium di Sant’Apollonia – a ricordare le tante donne uccise – e i nomi delle ultime tre vittime di violenza, Ilaria, Chiara e Alessandra letti nel silenzio della sala affollata da oltre trecento persone.
Così è stato aperto ieri pomeriggio l’incontro organizzato a Firenze dal Coordinamento Donne del Sindacato dei Pensionati della Cgil della Toscana: “Ora Basta! Basta nascondere la violenza sulle donne”.
I numeri delle donne uccise impressionano: nel 2012 sono state 124 le donne ammazzate da compagni, ex-mariti, uomini che non accettavano di essere lasciati; quest’anno sono già 36. Una lista che si allunga di giorno in giorno.
E la violenza non riguarda solo le giovani donne ma anche quelle meno giovani: secondo i dati forniti da Telefono Rosa sono in aumento le donne anziane che denunciano le violenze subite in famiglia. Negli ultimi anni si è registrato un numero crescente di casi nella fascia d’età che va dai 55 ai 65 anni.
L’ultimo caso di cronaca avvenuto a Castagneto Carducci ci ricorda che la Toscana non è immune da queste violenze: reati, ha ricordato, Daniela Cappelli segretaria toscana dello Spi Toscana “trasversali” per ceto, censo e provenienza territoriale degli “autori”.
Proprio la dimensione del fenomeno ha spinto il Coordinamento Donne Spi della Toscana a fare della lotta alla violenza sulle donne un tema prioritario e che sarà al centro contrattazione sociale e territoriale del Sindacato: per creare progetti che coinvolgano le scuole, i Comuni e le associazioni; per costruire una cultura del rispetto; “perché si investa nei Centri antiviolenza, nelle strutture che possono raccogliere l’aiuto di donne in difficoltà – ha detto Cappelli – prima che sia troppo tardi”!
Dal Centro Antiviolenza Artemisia di Firenze sono arrivati i dati toscani sulle denunce di violenza che rappresentano solo l’apice di un fenomeno che per la maggior parte rimane sommerso.
Nel 2012 sono state 1832 le donne che si sono rivolte ai 12 centri antiviolenza in Toscana: a Firenze il 25% delle donne che hanno chiesto aiuto hanno dai 30 ai 39 anni, il 10% supera i 60 anni e il 30% tra i 40 e i 49 anni.
Tutti dobbiamo sentirci colpiti e indignati dalla quantità di notizie che riguardano questo reato, ha detto il segretario toscano della Cgil Alessio Gramolati, nel suo intervento e tutti dobbiamo lavorare perché le donne “abbiano giustizia”.
Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa e Nadia Giannattasio, sostituto commissario Polizia di Stato hanno ricordato quanto sia importante per prevenire il “femminicidio” e in genere le violenze sulle donne la formazione degli operatori e in centri specializzati, capaci di un ascolto competente delle donne in difficoltà, dove vi siano operatori in grado di valutare il rischio e intervenire.
Perché delle 124 donne ammazzate nel 2012 il 70% aveva denunciato il proprio assassino senza riuscire a salvarsi!
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