Firenze – Sono ben 112.759 le frane totali presenti in Toscana mentre sono 23.519 quelle attive: i dati sono emersi dalla “Banca Dati Frane e Coperture” della Regione Toscana, recentemente aggiornata.
A guidare la classifica delle province con il maggior numero di frane è Lucca con 20.708 frane totali e 4.699 quelle attive. Segue a breve distanza da Firenze, 16.193 totali e 3.701 attive.
Leggermente più distaccate Pisa dove le frane sono 15.258 e quelle attive 2.821, e Grosseto, 13.143 totali e 3.860 attive.
Il resto della classifica vede Siena (12.871, 2.472), Arezzo (10.596, 1.363) e Massa Carrara (10.534, 3.362). Chiudono Pistoia (9.543, 1.013), Livorno (2.797, 177) e Prato (1.116, 51).
“Le copiose piogge che hanno caratterizzato l’ultimo triennio hanno lasciato una pesante eredità in termini di frane – ha commentato Maria Teresa Fagioli presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana -. Dal collega Guido Lavorini, consigliere dell’Ordine dei Geologi e responsabile della P.O. “Geologia, Pedologia e Banche Dati Geotematiche” della Regione Toscana riceviamo dati per nulla tranquillizzanti”.
Le parole d’ordine dunque restano manutenzione e rischio sostenibile.
“La regola in fondo è semplice – ha aggiungo la Fagioli -: quanto più si siano modificate le dinamiche naturali del territorio quanto più bisogna preventivare di spendere per evitare o rimediare effetti collaterali indesiderati. La valutazione preventiva del rischio sostenibile è l’unica opzione che consente agli amministratori pubblici di non “attentare” a beni ed incolumità degli abitanti e dei loro eredi. Quella del “rischio sostenibile” è una cura lenta, ma anche l’unica in grado di ridurre con certezza i costi della gestione del territorio e senza imbarbarirsi. La Toscana, parte da una situazione sicuramente migliore di tante altre aree europee e nazionali, e può vincere questa sfida, ma deve scegliere: o un bollettino di guerra ad ogni temporale, o una vigilanza continua, anche quando non piove”.
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