Pisa – La gelosia delirante a cui sono associati comportamenti aggressivi come lo stalking, il suicidio o l’omicidio sarebbe legata ad uno squilibrio di una specifica area del cervello. E’ questo il risultato di uno studio condotto da un team di ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e recentemente pubblicato sulla rivista CNS Spectrums della Cambridge University Press. Secondo gli autori dell’articolo – Donatella Marazziti, Michele Poletti, Liliana Dell’Osso, Stefano Baroni e Ubaldo Bonuccelli – le radici neuronali della cosiddetta “sindrome di Otello” si troverebbero nella corteccia frontale ventro-mediale, un’area del cervello che sovrintende complessi processi cognitivi e affettivi. “La speranza – spiega Donatella Marazziti – è che una maggiore conoscenza dei circuiti cerebrali e delle alterazioni biochimiche che sottendono i vari aspetti della gelosia delirante, possa aiutare ad arrivare ad un’identificazione precoce dei soggetti a rischio”. (O3)
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