Livorno – Verità sull’incidente e garanzia che si proceda rapidamente a mettere in sicurezza i fusti tossici finiti in mare al largo di Livorno, che potrebbe compromettere l’ecosistema marino di tutto il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Santuraio Pelagos e anche la costa maremmana: è quanto chiesto da Legambiente per la vicenda dei 224 fusti, contenenti ciascuno di monossido di cobalto e molibdeno, finiti in mare al largo dell’Isola di Gorgona in seguito all’incidente dell’ecocargo “Venezia”, il 17 dicembre 2011. “Quello che non ci spieghiamo – ha dichiarato Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano – è il perché gli armatori abbiano deciso di far salpare una nave con un carico così pesante e pericoloso senza nessuna precauzione e con condizioni meteorologiche decisamente avverse”.
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