Siena – San Gimignano, in provincia di Siena, svetta su una collina alta 334 metri su un sito abitato sicuramente dagli etruschi, almeno dal III secolo a.C., come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici, soprattutto tombe, nel territorio circostante.
Secondo la tradizione il nome derivò dal santo vescovo di Modena, che avrebbe difeso il villaggio dall’occupazione di Attila.
Nel 1199, nel pieno del suo splendore economico, il paese guadagnò la propria indipendenza comunale rispetto ai vescovi di Volterra. Non mancarono le lotte intestine tra guelfi e ghibellini, ma al XII secolo, sotto i ghibellini, risale il periodo di maggior splendore economico, che si basava sul commercio dei pregiati prodotti agricoli locali, tra i quali il più ricercato era lo zafferano, venduto in Italia e all’estero.
Dall’8 maggio del 1300 il Comune ebbe l’onore di ospitare Dante Alighieri come ambasciatore della Lega Guelfa in Toscana.
Alla fine del XIX secolo si cominciò a riscoprire la particolarità e la bellezza della cittadina, che venne sottoposta integralmente a vincolo monumentale nel 1929. Nel 1990 è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio culturale dell’Umanità.
Il borgo è quasi interamente contenuto nelle mura duecentesche.
Il centro cittadino si articola sulle direttrici principali di via San Giovanni e via San Matteo, che convergono in piazza della Cisterna e piazza del Duomo.
San Gimignano è soprattutto famosa per le torri medievali che ancora svettano sul suo panorama, che le hanno valso il soprannome di Manhattan del medioevo. Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d’oro del Comune, ne restavano venticinque nel 1580 ed oggi ne restano circa quattordici ufficiali. La più antica è la Torre del Podestà, detta la Rognosa, che è alta 51 metri, mentre la più alta è la Torre Grossa, di 54 metri.
Il Palazzo comunale ospitava anticamente il podestà, attualmente ospita il museo civico e la pinacoteca, contenente capolavori di artisti quali Pinturicchio, Benozzo Gozzoli e Filippino Lippi. Inoltre, sempre all’interno del Palazzo Comunale, è possibile visitare la sala di Dante con la Maestà di Lippo Memmi ed accedere alla Torre Grossa.
Il Palazzo vecchio del Podestà era usato anticamente per le funzioni civili prima della costruzione del nuovo palazzo, venne in seguito trasformato in carcere e poi (nel Cinquecento) in teatro.
La Chiesa Collegiata detta anche comunemente il Duomo, terminata nel 1148 è considerata uno dei più prestigiosi esempi di romanico toscano. Costruita su tre navate, le pareti sono interamente affrescate. Tra le opere pregevoli ad affresco quelle di San Sebastiano di Benozzo Gozzoli e le Storie di Santa Fina di Domenico Ghirlandaio nella Cappella di Santa Fina; tra quelli di scuola senese il Vecchio e Nuovo Testamento di Bartolo di Fredi e della bottega dei Memmi e Giudizio Universale di Taddeo di Bartolo. Notevoli le sculture di Giuliano e Benedetto da Maiano e l’Annunciazione lignea di Jacopo della Quercia.
Tra i musei c’è il San Gimignano 1300 che propone un’imponente ricostruzione in ceramica della città di San Gimignano quale era tra il XIII e il XIV secolo. La ricostruzione permette di osservare l’impianto urbanistico delle 72 case-torri che hanno simboleggiato la potenza della città nel Medioevo, di capire lo svolgersi della vita all’interno di una città medievale e di apprezzare ancora più da vicino ciò che si è preservato durante sette secoli di storia.
Famoso anche il Museo della tortura detto anche Museo criminale medioevale, che conserva e mostra tutte le tecniche e gli strumenti della tortura medioevale, strumenti della pena di morte e documenti della Santa Inquisizione.
Tra i prodotti tipici che si trovano nel borgo toscano segnaliamo la Vernaccia di San Gimignano, lo zafferano e i salumi a base di cinghiale.
Numerosi inoltre, lungo la via principale del paese, anche i negozi di ceramiche artistiche, che riproducono spesso i tipici paesaggi delle colline senesi.
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