Arezzo – Si chiama Centro per la Gestione del Rischio Clinico e la Sicurezza del Paziente ed è una struttura voluta dalla Regione Toscana nel 2003 con il compito specifico di promuovere azioni finalizzate a ridurre i rischi e a migliorare gli standard di qualità dell’assistenza sanitaria grazie alla programmazione e alla gestione del rischio clinico nelle aziende sanitarie ed ospedaliere toscane.
Un organo di controllo dunque per migliorare la sicurezza del paziente del quale si è parlato oggi ad Arezzo nell’ambito del V Forum nazionale sul Risk Management in Sanità, organizzato da Ministero della Salute, Agenas, Aifa, Conferenza Stato Regioni, Fondazione Sicurezza in Sanità
Ad aprire i lavori è stato il ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha ricordato come la sicurezza in sala operatoria sia aumentata, e come il 63% delle Asl dichiari ad oggi di utilizzare la check list, il manuale di controllo per evitare errori durante gli interventi
Secondo l’assessore regionale alla salute Daniele Scaramuccia, la gestione del rischio clinico non si improvvisa ma è un percorso che attraversa tutto il sistema sanitario, in cui ciascuno ha il proprio ruolo. “Sappiamo bene che in un sistema complesso come quello sanitario gli incidenti sono possibili, per questo bisogna fare tesoro di ogni esperienza e trasformarla in insegnamento per il futuro, in moda da passare da una cultura della colpa ad una cultura diffusa della responsabilità e dell’apprendimento” ha spiegato l’assessore Scaramuccia.
La Toscana è stata la prima regione italiana a dotarsi di un Centro per la gestione del rischio clinico, indicando in questo modo la strada verso una sanità responsabile, basata su formazione, comunicazione, integrazione. Fondamentale il ruolo attivo dei cittadini che, per la Scaramuccia, non può limitarsi solo alla denuncia: per questo la Regione ha chiamato nell'”Accademia del cittadino” rappresentanti di varie associazioni, con l’obiettivo di coinvolgerli nelle visite nelle aziende sanitarie, per conoscere sempre il loro punto di vista. “E’ bene che anche i cittadini sappiano che la sanità è un sistema complesso, la medicina non è una scienza esatta, e dobbiamo saper convivere anche con l’errore – ha concluso la Scaramuccia – I programmi di sicurezza devono essere resi noti e tangibili da parte dei cittadini nei risultati, come braccialetto identificativo, check list chirurgica, profilassi trombo-embolica”
A questo proposito la Regione Toscana ha creato anche il sito internet “Siamo tutti pazienti” dove è possibile trovare gli indicatori sulla sicurezza e le buone pratiche attestate da ogni Asl della Regione e conoscere quali sono le eventuali controversie tra aziende e cittadini.
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