Firenze – Essere grassi o addirittura obesi non dipende solo da predisposizioni genetiche ma anche dall’ambiente in cui viviamo fin da piccoli. E’ quanto scoperta da alcuni ricercatori pisani dell’IEPTO-Istituto Europeo per la Prevenzione e Terapia dell’Obesità, appartenenti all’Università di Pisa, alla Scuola Normale Superiore, all’Istituto di Neuroscienze del CNR e all’Università di Firenze.
Lo studio, condotto sui topi e pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica americana “Proceedings of the National Academy of Sciences”, avrebbe infatti dimostrato come gli stimoli esterni possano cambiare il metabolismo dell’individuo, rendendolo più o meno sensibile alla produzione della leptina, ormone che agisce sul cervello per sopprimere l’appetito e indurre al dimagrimento.
Dai risultati dello studio è emerso che un topo posto, fin dalla nascita, in una situazione in cui sono favoriti non solo l’esercizio fisico ma anche attività tipicamente “cerebrali” quali l’esplorazione dello spazio e di oggetti sempre nuovi, risulterà meno suscettibile ad ingrassare. I ricercatori hanno dimostrato che questa condizione, infatti, determina nell’ipotalamo un potenziamento della risposta dei neuroni al segnale di sazietà veicolato dalla leptina. Inoltre, lo studio prova che l’arricchimento ambientale è anche in grado di modificare i circuiti nervosi che controllano l’appetito, dato interessante, poiché non è stato osservato nel caso in cui i topolini siano stati sottoposti solamente a un programma di esercizio fisico.
La ricerca dimostra dunque che il gioco, l’esplorazione, la socialità, hanno un ruolo importante nel determinare gli effetti anti-obesità, potenziando i benefici della sola attività fisica.
“La Toscana sta investendo molto in ricerca e intende continuare a farlo: parallelamente al buon funzionamento dei servizi, ci interessa anche una ricerca in grado di migliorare lo stato di salute della popolazione – ha commentato l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – Il sistema sanitario toscano sta investendo molte risorse per i giovani, soprattutto nel campo dell’educazione alla salute: prevenzione, corretti stili di vita, alimentazione equilibrata, attività fisica costante”
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