Firenze – Mettere in rete le banche del latte umano presenti in Toscana per dare la possibilità a tutte le mamme della regione, che non possono allattare naturalmente, di garantire comunque al proprio bambino un latte sicuro e di qualità. La rete, denominata Re.Blud, è promossa dalla Regione Toscana e sarà attiva a partire da domani, 15 maggio.
Il latte materno è considerato molto più di un semplice alimento: dal latte umano infatti un bambino trae grandi benefici fisici e psicologici e, come confermato da numerosi studi, i bambini nutriti con latte materno diminuiscono la possibilità di contrarre malattie come diabete giovanile e obesità. Vantaggi che si traducono inevitabilmente anche in un risparmio enorme per la sanità pubblica e la società intera.
La Toscana è la regione con il più alto numero di banche del latte, 6 in tutto: la più grande e di più lunga esperienza è quella del Meyer, che ha iniziato la raccolta del latte a domicilio delle donatrici nel 1971. Ogni anno il Meyer raccoglie in media 2.000 litri di latte, fornito da circa 300 donatrici, e lo distribuisce gratuitamente, oltre che all’interno dello stesso Meyer, ai reparti pediatrici di altri ospedali della Toscana, a pazienti a domicilio, e, in qualche caso, anche ad ospedali fuori regione.
Le altre banche attive nella regione sono a Lucca (Asl 2), Arezzo (Asl 8), Grosseto (Asl 9), Viareggio (Asl 12), Siena (Azienda ospedaliero-Universitaria senese, policlinico Le Scotte). Nel 2009 le banche toscane hanno raccolto 4.000 litri di latte: 600 le mamme donatrici, 600 i bambini nutriti con il latte donato.
Il latte umano che viene “depositato” deve subire una serie di trattamenti che ne garantiscano la sicurezza: dallo screening delle donatrici, ad adeguate modalità di raccolta e conservazione, ai controlli organolettici, fisici e batteriologici. Ovviamente è necessario avere la tracciabilità di tutte le informazioni. Un percorso molto simile a quello seguito dalle donazioni di sangue e plasma.
Gli obiettivi della nuova Rete saranno soprattutto quello di valorizzare l’attività delle banche, e di unificare le procedure in uso, per ottimizzare l’accesso e la distribuzione del latte umano donato.
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