Firenze – Europa-Mediterraneo-Oriente: è questo il tema dell’edizione 2010 di Fabbrica Europa, la rassegna di danza, teatro e musica che, come ogni anno, caratterizzerà la primavera fiorentina. Dal 6 al 25 maggio si svolge infatti l’edizione che chiude il ciclo triennale dedicato all’indagine sui rapporti artistici e culturali tra l’Europa e gli altri continenti: dopo il 2008 dedicato all’Africa e il 2009 alle Americhe, nel 2010 sarà la volta dell’Oriente.
La XVII° edizione di Fabbrica Europa indagherà, attraverso gli strumenti della creazione artistica contemporanea, percorsi, nessi e suggestioni, ma anche le differenze, tra Occidente e Oriente. Muovendosi idealmente verso Est, il viaggio partirà dall’Europa per giungere fino in Cina, attraverso un itinerario non solo materiale ma anche spirituale e sociale.
Numerosi gli appuntamenti, che come sempre si articolano su tutto il territorio del Comune di Firenze e oltre, dalla Stazione Leopolda (sede centrale della rassegna), al Teatro Cantiere Florida, all’Istituto Francese, a Villa Strozzi, al Teatro Studio di Scandicci, fino al Teatro Era di Pontedera, nel pisano: tra i principali eventi da segnalare le danze del coreografo cinese Shen Wei; la musica della tradizione sciamanica unita alle sonorità elettroniche di Gendos Chamzryn; le esibizioni di artisti giapponesi e indiani della scena internazionale di musica elettronica, come Akiko Kiyama e Fumiya Tanaka; le danze rituali dei monaci buddisti coreani reinterpretate da Young No Ham; e le danze della tradizione gitana del Rajasthan.
L’altro tema al centro di questa edizione sarà l’indagine del rapporto arte e scienza: sempre di più, coreografi, registi, musicisti, artisti visivi e scienziati conducono insieme ricerche a livello internazionale che uniscono alla prassi puramente artistica, scienza e nuove tecnologie, contribuendo alla definizione di nuovi paradigmi estetici e superando il concetto classico di discipline artistiche.?Fabbrica Europa cercherà quindi di dare spazio agli artisti che oggi si confrontano con la pratica sperimentale e la ricerca tecnologica.
Per tutta la durata della kermesse, infine gli spazi della Stazione Leopolda accoglieranno “La spirale appare”, grande installazione di ferro, fascine di legno, vetro e giornali realizzata da Mario Merz, esponente di spicco dell’arte povera.
(Foto da sito Stazione Leopolda)
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