L’immagine più bella è quella di Robert Smith che torna sul palco per ringraziare la folla che continua ad acclamarle lui e la sua band: si vede che è emozionato, così come i quarantamila della Visarno Areana, che per 2 ore 2 mezza hanno cantato e ballato sulle note dei Cure.
Il concerto dei The Cure ha chiuso il Firenze Rocks 2019 ed è l’ennesima pietra miliare per la manifestazione fiorentina: non tutti avrebbero scommesso sulla band di Robert Smith, considerata l’età media dei componenti, e invece i Cure hanno regalato ai presenti uno spettacolo di alto livello, senza fermarsi mai e dando l’impressione di divertirsi molto.
Si comincia alle 21 in punto con Shake dog shake che apre una carrellata di pezzi che ripercorrono i quarant’anni di storia della band: da Pictures of You e Love Song a Wendy Time, In between days e A forest, fino a One Hundred years, che ha chiuso ufficialmente il concerto. E il bis non è da meno: da Lullaby a Caterpillar, da Friday I’m in love a Close to me per chiudere con la splendida Boys don’t cry.
Ecco la scaletta delle oltre 2 ore e mezza del concerto dei The Cure al Firenze Rocks 2019:
Shake Dog Shake
Burn
Edge of the Deep Green Sea
A Night Like This
Pictures of You
High
Just One Kiss
Lovesong
Just Like Heaven
Last Dance
Fascination Street
Never Enough
Wendy Time
Push
In between Days
Play For Today
A Forest
Primary
Want
39
One Hundred Years
Bis:
Lullaby
The Caterpillar
The Walk
Doing the Unstuck
Friday I’m in Love
Close to Me
Why I Can’t Be You?
Boys Don’t Cry
Quasi trenta pezzi in due ore e mezza che hanno fatto cantare e ballare la Visarno Arena sotto una splendida luna piena. Una notte magica per l’unica data italiana del tour 2019 dei Cure, che hanno salutato Firenze con un “a presto” che lascia ben sperare
Preceduti da Editors e Sum41, i Cure hanno così chiuso l’edizione 2019 del Firenze Rocks, la terza per il festival rock fiorentino.
Un’altra ottima edizione che ha visto alternarsi sul palco, artisti quali Smashing Pumpkins e Tool, Snow Patrol ed Ed Sheeran, e il fantastico concerto di Eddie Vedder, per la seconda volta in due anni a Firenze.
Un festival che ha mostrato di essere ancora una volta tra i migliori in Italia in quanto ad organizzazione, impresa non facile vista anche la contemporaneità con Pitti Uomo.
I disagi per la mobilità della città sono stati limitati, grazie soprattutto ai buoni collegamenti garantiti dai mezzi pubblici mentre all’interno della Visarno Arena, l’unica lamentela che si è sentita è stata quella sui prezzi di bibite e panini, ritenuti un po’ eccessivi, e sugli ormai famigerati token.
Il resto è filato liscio e per una evento che anche quest’anno ha richiamato a Firenze oltre 200.000 persone in quattro giorni non è cosa da poco.
Commenti recenti