Firenze – Aprire un’impresa in Italia non è sempre facile: un po’ per la burocrazia, un po’ per le leggi.
Ma se è complicato per un italiano, figuriamoci per gli stranieri. Proprio per cercare di aiutare coloro che vivono a Firenze e provincia a fare impresa nel rispetto delle regole, Prefettura e Camera di Commercio hanno realizzato la guida “Impresa: legalità e sicurezza”.
Nella pubblicazione tradotta in inglese, spagnolo e cinese, viene spiegato, tra le altre cose, come aprire un money transfer e inviare denaro all’estero in sicurezza, cosa fare prima di avviare un’attività imprenditoriale, cosa prevedono le norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro e quali sono, ad esempio, i requisiti igienico-sanitari che deve avere un esercizio alimentare.
Il libro è stato presentato dal prefetto Paolo Padoin, dal presidente della Camera di Commercio Vasco Galgani, dal segretario generale di Unioncamere Enrico Ciabatti, dal segretario generale del Corpo Consolare di Firenze Alessandro Berti e da un pool di specialisti delle diverse materie trattate. All’elaborazione della guida hanno partecipato anche l’Agenzia delle Entrate, l’Asl e il Comune di Firenze.
L’attenzione viene focalizzata soprattutto sul trasferimento di denaro da parte degli stranieri nei paesi d’origine, soffermandosi in particolare sull’attività degli operatori di money transfer.
Uno studio recente sulle rimesse degli immigrati ha evidenziato, infatti, un fenomeno sempre più consistente: nel 2009 sono usciti dalla Toscana 934.596.000 euro, il 9,8% in più rispetto all’anno prima, con una quota pro capite di 3.018 euro (superiore alla media italiana che è di 1.735 euro).
Si parla poi di sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro a 360°: dalla prevenzione degli incendi all’utilizzo adeguato dei macchinari e dei materiali, dalla tutela delle lavoratrici madri allo smaltimento dei rifiuti. In provincia di Firenze sono 3.750 gli esercizi alimentari, di cui il 10-15% gestito da stranieri.
Un intero capitolo è dedicato alla tutela del marchio d’impresa e alla cosiddetta “contraffazione inconsapevole”, una forma più ambigua e pericolosa, dovuta alla mancata conoscenza delle leggi.
“I dati regionali dimostrano – ha precisato Enrico Ciabatti, segretario generale di Unioncamere – che le imprese etniche, composte da imprenditori o persone straniere con cariche societarie, al 30 settembre 2010 sono salite a quota 57mila circa sul totale di circa 690mila. Un dato che rappresenta l’8,2% del totale degli imprenditori regionali.
La guida è anche online, per essere continuamente aggiornata nel corso dell’anno, e può essere scaricata dai siti www.prefettura.it/firenze, www.fi.camcom.it, e www.immigrazione.regione.toscana.it.
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