Firenze – Cambia l’addizionale Irpef in Toscana, quella che si riferisce a quest’anno ma che i cittadini pagheranno l’anno prossimo, trattenuta ogni mese sullo stipendio oppure in due volte per acconto e saldo.
Approfittando di una variazione di bilancio già in discussione, la giunta regionale, d’accordo con il governo, ha infatti proposto al Consiglio di anticipare i tempi e modificare la manovra che era stata impugnata sempre dal governo a fine febbraio, evitando così il contenzioso e il rischio di dover congelare qualsiasi entrata fino alla pronuncia della Consulta.
Le modifiche sono due. Una riguarda aliquote e scaglioni e farà risparmiare qualche euro ai toscani: si pagherà di meno da 0 a 15 mila euro e da 55 a 75 mila euro, con 3 milioni di minori entrate per la Regione.
La seconda novità interessa le detrazioni aggiuntive decise l’anno scorso per figli e figli con handicap, che saranno cancellate.
“Il Governo dice che lo potevamo applicare dal 2014, non dal 2013. La disposizione è successiva all’approvazione del nostro bilancio e potevamo dunque tentare di resistere – spiega l’assessore al bilancio della Toscana, Vittorio Bugli –. Ma il contenzioso rischiava di essere lungo. Abbiamo così accolto le osservazioni del governo”.
I 21 milioni in più che la Regione così incasserà – si tratta di una stima degli uffici – saranno però subito reinvestito sulla famiglia. Anzi, i milioni sul piatto saranno qualcuno in più: 25 in tutto.
“Abbiamo infatti deciso di scrivere ed approvare da subito un progetto specifico per la famiglia, ispirato agli stessi principi e in grado di far arrivare alle famiglie lo stesso contributo, con un sistema diretta e non farraginoso. I tecnici sono già al lavoro. E poiché approveremo questo progetto quest’anno, i benefici per le famiglie arriveranno prima di quanto avrebbero fatto le detrazioni sull’addizionale Irpef, che per il 2013 si paga l’anno prossimo”.
Dopo la modifica si pagherà l’1,42 % fino a 15 mila euro (esenti i redditi fino a 8.000), l’1,43% da 15 a 28 mila, l’168% da 28 a 55 mila, l’172% da 55 a 75 mila e l’1,73% oltre i 75 mila euro.
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