Firenze – La parola d’ordine è “difesa del territorio”.
Con questo obiettivo Urbat, CIA, Coldiretti e Confagricoltura Toscana hanno firmato ieri nello stand della Regione Toscana, ad Expo Rurale, in corso fino a domenica al Parco delle Cascine a Firenze, un protocollo d’intesa che prevede la possibilità, per i Consorzi di Bonifica, di avvalersi di aziende agricole locali per svolgere piccoli interventi di manutenzione ai corsi d’acqua.
Un’occasione dunque anche per creare nuove opportunità di lavoro per le aziende agricole, in particolare nelle zone di montagna.
“Il protocollo – ha spiegato il presidente Urbat, Fortunato Angelini – vuole contribuire a ridurre la fuga dalle campagne e dalle zone montane, una delle concause dell’abbandono dei corsi d’acqua che provoca notevoli danni anche a valle. Intendiamo ridare prospettive e opportunità ai giovani agricoltori che ritornano con passione e professionalità ad avviare aziende e attività agricole”.
L’intesa è stata illustrata nel corso dell’incontro dal titolo “Consorzi di bonifica e imprese agricole insieme per la sicurezza del territorio – un patto nuovo per l’acqua” a cui hanno preso parte l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, Fortunato Angelini, presidente Urbat, Marco Mentessi, Direttore Confagricoltura Toscana, Giordano Pascucci, presidente Confederazione Italiana Agricoltori Toscana, e Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana.
Oltre al protocollo il convegno è stata anche l’occasione per fare il punto su alcuni degli interventi fatti dai Consorzi di Bonifica toscani per l’emergenza siccità di quest’estate.
Il Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli, nel problema della salinizzazione delle acque del Lago di Massaciuccoli, ha attivato subito un piano di emergenza utilizzando altre fonti di approvvigionamento ed ha chiesto il ripristino delle opere che dovrebbero garantire il regolare deflusso delle acque dal lago verso il mare e impedire il riflusso di quest’ultimo nel lago in caso di mareggiate e alta marea.
Importante anche l’impegno del Consorzio di Bonifica Auser-Bientina che ha assicurato la distribuzione d’acqua agli agricoltori, la ricarica della falda e dei pozzi, la tutela della fauna presente nei corsi d’acqua.
Infine il Consorzio di Bonifica Grossetana ha proposto alla Provincia, con la collaborazione dell’Acquedotto del Fiora, un’efficace soluzione che, seppur adottata in un momento di estrema emergenza, potrebbe diventare definitiva: quella di integrare le acque del canale irriguo del Consorzio stesso, provenienti dall’opera di presa della Steccaia, con quelle presenti nel fosso Razzo, a valle dello scarico del depuratore San Giovanni.
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