(Articolo di Giulia Gaia Maretta) Firenze – Gli studenti toscani scelgono la campagna. Sono in crescita le iscrizioni alle scuole secondarie e alle università che forniscono una formazione connessa all’agricoltura.
A rivelarlo è l’indagine, realizzata dall’Università di Firenze-Scuola di Agraria e coordinata dal preside Giuseppe Surico, avente per tema “Lo stato dell’istruzione in agricoltura e la situazione occupazionale dei diplomati e laureati in agraria in Toscana”.
Promossa dalla Regione Toscana fin dal 2012 nell’ambito della Rete Toscana della conoscenza, dell’istruzione e dell’innovazione in agricoltura, l’indagine è stata presentata dall’assessore all’agricoltura e foreste Gianni Salvadori, che ha ribadito come “i giovani ricominciano a pensare all’agricoltura in un clima in cui questa è ritornata al centro dello sviluppo. È un clima cambiato e chi va a pensare di investire la propria vita nell’agricoltura non pensa di essere né cittadino non imprenditore di serie B, ma pensa di essere un’impresa che dà un contributo gigantesco al futuro della Toscana sotto tutti i punti di vista: economico, sociale, paesaggistico e ambientale”.
Diamo uno sguardo ai dati. Le iscrizioni agli istituti professionali e agli istituti tecnici agrari hanno subito un incremento annuo medio pari al 17% nell’ultimo triennio.
Il 50% dei diplomati si iscrive all’università ritenendo di avere, con la laurea, maggior possibilità di trovare un impiego mentre il restante 70% dei diplomati che non si iscrive ad un corso universitario trova lavoro entro un anno dal conseguimento del diploma.
Si è inoltre osservato, presso gli Atenei di Firenze e Pisa, un incremento medio del 63,23% nel numero di studenti immatricolati alla Scuola di Agraria rispetto all’anno 2010-11. Il trend occupazionale dei laureati è positivo in quanto il 52,4% di essi, nelle interviste, ha dichiarato di lavorare.
Dall’indagine è, tuttavia, emersa la necessità di trovare strumenti pubblici efficaci al fine di facilitare la ricerca di un impiego: il 40,4% dei giovani ha, infatti, usufruito delle proprie conoscenze personali, meno dell’1% si è recato all’ufficio di collocamento e quasi nessuno è stato direttamente contattato da un’impresa.
Negli aspetti da migliorare, illustrati dal preside Giuseppe Surico, c’è infatti il dovere di “colmare lo stacco tra il mondo della formazione e il mondo del lavoro. C’è, inoltre, un abbandono straordinario: su 100 quattordicenni che arrivano al diploma, una cinquantina riesce a diplomarsi, di questi circa la metà si iscrive all’università e, di questa metà, 17-18 riescono a laurearsi. Si deve migliorare l’orientamento in ingresso e in uscita”.
In termini economici, la Regione ha erogato risorse per 56 milioni di euro: 1505 giovani hanno beneficiato del programma di sviluppo rurale 2007-13 volto a favorire l’insediamento degli under 40 nel settore agricolo.
I soggetti che aderiscono alla Rete Toscana hanno, inoltre, stabilito un protocollo d’intesa per coordinare l’offerta formativa in agricoltura, per trasferire le innovazioni al territorio e per migliorare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, in seguito alla loro formazione.
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