Firenze – Resterà allestita fino al 30 ottobre nel percorso museale di Palazzo Medici Riccardi a Firenze la mostra “Antiche maschere giapponesi. Magia e Fascino”.
L’esposizione è organizzata dall’Associazione Firenze Magnifico Club, che promuove lo scambio culturale tra Italia e Giappone, con il patrocinio di Provincia e Comune di Firenze, la città di Kyoto, l’Ambasciata del Giappone e la collaborazione della Biblioteca Riccardiana.
Tutte le maschere esposte provengono da Kyoto, dalla collezione del Maestro Muneharu Nagasawa, uno dei pochissimi artigiani ancora attivi nell’arte di scolpire maschere tradizionali, tramandata da generazioni.
Oltre alle riproduzioni contemporanee del Maestro, ci sono maschere Nô antiche, Ko-Nô-men, del periodo Muromachi (1336-1573) e dell’epoca Edo (1603-1868), come ad esempio il personaggio Daigan (opera del 1450), cioè la raffigurazione della “donna con risentimento verso l’uomo che l’ha lasciata, ha gli occhi dorati che sembrano bagnati dalle lacrime”.
Altri esemplari sono invece i Kamen, maschere adoperate per riti religiosi o propiziatori solitamente raffiguranti animali. Kitsune, ad esempio, è la volpe, simbolo della furbizia che secondo la leggenda inganna gli uomini ed è anche considerata il messaggero del divino Inari (divinità del riso); oppure la maschera di Tai, l’orata, indossata come simbolo propizio per la buona pesca.
Tra le diverse tipologie, anche le maschere per il Teatro Kyôgen (del 1600-‘700), eseguito come intervallo comico tra un pezzo di Nô e un altro, paragonabile alla commedia dell’arte italiana; maschere per Bugaku (del 1250 circa), una danza tradizionale giapponese che risale ai balli di corte imperiali dell’VIII sec. mantenuta ancora oggi; maschere dedicate al Tempio Shinto del 1500.
Insieme alle maschere, sono in mostra due tamburi usati nelle rappresentazioni teatrali, una scatola antica di solito usata per trasportare una maschera e due dipinti raffiguranti scene teatrali in stile tradizionale, uno dorato e l’altro argentato, fatti dall’artista contemporanea Ishikawa Kuniko.
Arricchiscono l’esposizione alcune antiche stampe illustrate e manoscritti della Biblioteca Riccardiana, per rappresentare un percorso essenziale sull’utilizzo e il significato della maschera nell’ambito del teatro occidentale partendo dal mondo classico greco e latino.
Legato all’esposizione è inoltre organizzato il convegno “Storia delle maschere nella cultura giapponese e italiana” in programma in Sala Luca Giordano giovedì 18 ottobre alle ore 16.30, nel quale interverranno l’attore del Kyôgen, Tadashi Ogasawa, Giovanni Azzaroni, docente di Storia dello Spettacolo presso l’Università di Bologna, e Silvia Castelli della Biblioteca Riccardiana.
La mostra è aperta tutti i giorni, tranne il mercoledì, dalle 9 alle 18.
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