(Articolo di Matteo Fabiani) Firenze – Era il 1999 quando una parte del rivestimento marmoreo della vela sud della Cappella dei Principi, nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, si staccò precipitando al suolo: questo incidente comportò la completa verifica della struttura della Cappella, che è costituita da un complesso sistema di murature portanti, collegate tra loro da archi di scarico, alle quali sono ancorate pannelli di pietra serena.
Il sistema di ancoraggio originario fu la causa del cedimento di 16 anni fa e adesso sta entrando nella sua fase finale uno dei cantieri, i cui lavori sono stati condotti dalla Soprintendenza per i Beni Arcitettonici, Ambientali, Storici, Artistici e Etnoantropologici di Firenze, Pistoia e Prato.
“Si tratta di un cantiere pilota, esemplare in tutte le sue fasi”, ha dichiarato la Soprintendente Belle Arti Alessandra Marino, “un brillante esempio di come gli interventi condotti dalle strutture pubbliche debbano costituire esperienze in cui l’intervento diventa anche occasione di conoscenza della nostra storia e del saper fare, nell’oggi come nell’attualità”.
Dello stesso parere Monica Betti, Direttrice del Museo delle Cappelle Medicee: “l’intervento eseguito è esemplare delle conoscenze e capacità tecniche tutte italiani per le quali dobbiamo essere fieri. Maestranze esperte hanno affiancato i nostri tecnici e il risultato è un lavoro meraviglioso che da lontano non mostra segni d’intervento e che invece è talmente totale da aver smontato tutto per poi rimontarlo con sistemi modernissimi, ma usando prodotti antichissimi come la malta di pozzolana”.
L’intervento di controllo iniziale è consistito nello smontaggio di tutto il rivestimento di tutti i rivestimenti dei pannelli marmorei che compongono le vele delle cappelle radiali, mettendo anche a nudo la muratura portante per poter provvedere alle verifiche statiche e di consolidamento, per poi verificare lo stato delle murature, lo stato tensione e la geometria degli archi in pietra della parete di fondo.
Nella fase di restauro è stato inserito, nello spazio esistente tra la muratura portante e il rivestimento stesso, un traliccio metallico piegato ad arco, posizionato in aderenza alla volta che impedirà altri eventuali movimenti e distacchi, per poi esaminare i singoli pannelli di rivestimento e verificare il pessimo stato di conservazione della pietra serena che costituiva il supporto dei marmi.
Finora sono stati erogati, totalmente dal Ministero ma in modo discontinuo, quasi tre milioni di euro: per completare l’opera è necessario un ulteriore finanziamento di quasi 750mila euro, che dovrebbero arrivare entro la fine dell’anno grazie al decreto legge “Art-Bonus” del governo Renzi.
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