(Articolo di Gabriele D’Angelo) Firenze – Circa 200 anni fa un bambino di appena tre anni si feriva all’occhio sinistro con un punteruolo. L’infezione generatasi si estendeva poi anche all’occhio destro, e il bambino diveniva cieco. Quel bambino era Louis Braille, l’inventore dell’omonimo alfabeto, che da quasi due secoli consente ai non vedenti di leggere e scrivere.
Il Museo Galileo di Firenze, con il contributo della Regione Toscana, della stamperia Braille e dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, e in occasione della Giornata nazionale 2015 del Braille, vuole celebrare proprio questa importantissima invenzione.
“Il Braille è per noi una porta verso la cultura – ha spiegato Antonio Quatraro, presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti – Siamo qui perché riteniamo che le difficoltà della vita si possano affrontare meglio sapendo. E per sapere, occorre impossessarsi della parola scritta. Per questo non finiremo mai di lodare l’ingegno di Louis, che ci ha fornito lo strumento per attingere al pane della scienza, e di affrancarci dall’isolamento al quale ci costringe la non visione.”
Fino al 25 Febbraio al Museo si svolgeranno una serie di iniziative celebrative: su tutte la mostra ‘Tecniche e strumenti per la scrittura Braille” che illustrerà, attraverso l’utilizzo della “visita tattile”, con riproduzioni di strumenti scientifici, una guida in Braille con riproduzioni tattili di immagini e una per ipovedenti che darà anche al pubblico dei vedenti l’opportunità di avvicinarsi ad un diverso codice di comunicazione.
Per sensibilizzare anche i giovani inoltre, sono state presentate due attività previste per il prossimo anno scolastico: un laboratorio didattico storico presso il Museo dal titolo “Dalla crittografia militare al codice Braille”, e un programma di visite didattiche all’esposizione storica della stamperia Braille.
Perché “avere la consapevolezza che ci sono anche persone che fanno più fatica delle altre – ha commentato la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi – ha un valore educativo in più, e può insegnare ai nostri ragazzi a riflettere sull’importanza dei piccoli gesti di civiltà quotidiana.” “L’idea di rendere accessibile a persone disabili un numero sempre maggiore di luoghi di interesse in tutta la regione merita di essere promossa. per questo Regione, UICI e Museo Galileo firmeranno presto un accordo per far conoscere e per valorizzare questa causa. Un passo in più, seppur piccolo, verso una società sempre più accessibile a tutti.”
Un passo che forse lo stesso Galileo avrebbe apprezzato meglio di altri. Proprio lui, che dopo aver avuto per tutta la vita il privilegio di vedere cose che gli altri non avrebbero nemmeno mai potuto sognare, trascorse al buio gli ultimi anni della sua vita.
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