Livorno – Un aumento delle donne che decidono di rivolgersi ai Centri Antiviolenza e delle denunce di abusi.
Questi i dati più significativi che emergono dal III Rapporto sulla Violenza di genere in Toscana, presentato a Livorno, al Museo di Storia del Mediterraneo.
Le donne che si sono rivolte alle 23 strutture sparse sul territorio nel periodo 1 luglio 2010-30 giugno 2011 sono state 1.882, 121 in più rispetto alla rilevazione precedente. Due su tre sono di nazionalità italiana.
Più della metà possiede almeno il diploma di scuola media superiore e le donne straniere sono sensibilmente più giovani.
Ma tra italiane e straniere ci sono anche altre significative differenze: metà delle prime ha un’occupazione stabile, per le seconde la percentuale scende al 37,7%. Quasi la metà delle italiane ha inoltre una professione impiegatizia, mentre più del 64% delle straniere svolge una mansione da operaia.
Più del 60% delle donne si è rivolta direttamente ai Centri in cerca d’informazioni, assistenza psicologica, ascolto, consulenza legale e, nei casi più gravi, sostegno per l’allontanamento del/dall’aggressore. Inoltre quasi due su tre, prima di andare al Centro, si sono rivolte anche agli altri servizi: il 33% alle forze dell’ordine, il 24% al servizio sociale, il 14% al pronto soccorso, solo il 2% al consultorio e il 19% ad altre strutture.
Sono stati denunciati complessivamente 3.562 casi di violenza di vario genere: 1.426 di violenza psicologica (81%), 1.106 fisica (63%), 486 economica (27,5%), 283 stalking (16%), 179 violenza sessuale (10%), 67 molestie sessuali (3,8%) e 15 mobbing (1%). Rispetto al precedente rapporto sono diminuite le donne che dichiarano di aver subito una violenza di tipo fisico (erano il 65%) mentre sono aumentate le violenze sessuali (7,8%) e lo stalking (11%).
Nella maggior parte dei casi, le donne hanno o hanno avuto una relazione intima: nel 62% dei casi si è trattato del partner, nel 21% dall’ex partner. Nel 10% dei casi l’aggressore è un parente più o meno prossimo, l’8% è rappresentato da un’altra figura (collega di lavoro, conoscente, datore di lavoro o sconosciuto).
Infine va sottolineato che una spinta forte alla denuncia dei soprusi è anche la presenza di figli che assistono alla violenza, elemento trattato nel rapporto per la prima volta. La percentuale di donne che sporge denuncia, in questo caso, sale al 31,8% (contro il 24,8% delle donne senza figli, o i cui figli non assistono alla violenza). Il dato della violenza assistita è particolarmente allarmante: sono 999 le donne che si sono rivolte ai Centri dichiarando che i propri figli hanno assistito alla violenza. Di questi, 1.429 sono minorenni.
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