Firenze – Dieci anni fa, nella notte tra il 16 e il 17 aprile, moriva a Roma per infarto il magistrato fiorentino Gabriele Chelazzi.
Il suo nome rimane legato ad un momento drammatico della storia del Paese e di Firenze: le stragi mafiose che devastarono l’Italia nel 1993.
Il 27 maggio di vent’anni fa quando un Fiat Fiorino imbottito con oltre 250 chili di esplosivo, scoppiò nella notte in via dei Georgofili il sostituto procuratore Gabriele Chelazzi era in turno d’urgenza.
Fu lui a occuparsi per primo della strage che uccise Angela e Fabrizio Nencioni con le loro figlie Nadia e Caterina e lo studente di architettura Dario Capolicchio, ne ferì alcune decine, oltre a distruggere la sede della Accademia dei Georgofili e a danneggiare la Galleria degli Uffizi.
Da quella notte Chelazzi lavoro’ incessantemente, fino alla morte, avvenuta nel 2003, alle indagini su quello e sugli altri attentati con autobombe del ’93.
Oggi Firenze lo ricorda e gli rende omaggio con un incontro pubblico che si svolgerà questo pomeriggio nell’aula bunker di Santa Verdiana.
La commemorazione sarà aperta dai saluti dell’assessore all’educazione e alla legalità Cristina Giachi, dell’assessore provinciale Antonella Coniglio e dell’assessore regionale Vittorio Bugli.
Interverranno Caterina Romagnoli Chelazzi, moglie del magistrato, il procuratore di Firenze Giuseppe Quattrocchi; Giuseppe Nicolosi e Alessandro Crini, sostituti procuratori della procura generale di Firenze, Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, l’avvocato Danilo Ammanato e il presidente della consulta degli studenti Alessio Mantellassi.
Alla cerimonia sarà presente anche il giornalista Giacomo Di Girolamo, autore del libro “Matteo Messina Danaro. L’invisibile” dedicato al boss di Cosa Nostra, condannato all’ergastolo per le stragi del ’93 e con lui interverrà anche Attilio Bolzoni, vicedirettore del quotidiano “la repubblica”.
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